Gli altri Paesi riaprono, noi no. Gli scienziati: “In Italia non è possibile”

15 Apr 2020 12:50 - di Monica Pucci

La fase 2, in altri Paesi d’Europa, o è già iniziato o sta per iniziare, ma in Italia la data del 4 maggio è a rischio e si teme uno stop fino a fine mese. Il lockdown potrebe proseguire a oltranza, da noi, pur essendo stati i primi ad affrontare l’emergenza pandemia. Perché? Gli scienziati italiani o perché scottati dalle loro stesse ottimistiche previsioni iniziali, o per prudenza, spingono sul freno.

Lopalco: “Riaprire le scuole? Molto rischioso”

Sulla ripresa delle attività “non saprei perché gli altri Paesi hanno preso una strada diversa. Secondo me, riaprire le scuole subito è rischioso perché le scuole sono un nucleo di circolazione del virus particolarmente efficiente. Credo che noi stiamo facendo bene a non riaprire le scuole, la ripartenza deve essere fatta in sicurezza”. Così Pier Luigi Lopalco, responsabile Coordinamento Regionale Emergenze Epidemiologiche Puglia, in collegamento con Agorà su Rai3.

Per Lopalco, per la riapertura “dobbiamo lavorare su due fronti: ristrutturare le attività produttive perché siano messe in sicurezza e avere la certezza di governare il territorio dal punto di vista della sanità. Perché al primo segno di focolaio epidemico bisogna intevenire”. Quindi la replica al ministro Boccia: “La scienza non funziona così. Purtroppo le evidenze scientifiche si costruiscono lentamente e con fatica. Verità con la V maiuscola non ce le possiamo inventare…”.

Scienziati, anche Burioni  favorevole al lockdown

All’estero c’è chi, tra gli scienziati, annuncia la riapertura delle scuole? “Noi abbiamo un’epidemia che non è sotto controllo”. E’ secca l’analisi di Roberto Burioni. Il virologo dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano in un’intervista su
‘Qn’ affronta la questione più dibattuta del momento: la ‘Fase 2′ che dovrebbe far ripartire l’Italia dopo aver sedato l’emergenza Covid-19.

Il ceppo italiano di nuovo coronavirus “non ha messo in evidenza mutazioni in grado di cambiare la contagiosità o la gravità della malattia”, precisa l’esperto. Come muoversi? “Siamo i primi ad aver avuto l’epidemia, a parte la Cina che ha una situazione sociale molto diversa. Per questo dobbiamo porci noi il problema. Il Paese si è impegnato moltissimo, ma in molte aree non stiamo facendo abbastanza: non ci sono mascherine per i sanitari, non c’è l’isolamento”.

Per Burioni l’auspicio è uno solo: “Spero che se si riapre, lo si faccia con giudizio e sicurezza. Un altro lockdown vorrebbe dire che sono stati commessi errori, non deve accadere”.

Commenti

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  • avv.alessandro ballicu 15 Aprile 2020

    la medicina è un arte che siavvale di mezzi scientifici, in italia ci sono migliaia di cause civili e penali contro medici accusati di omicidio / lesioni colpose, con tutto il rispetto per la categoria, non è che ora i c.d. esperti sono diventati depositari della verità assoluta e consigliano alla banda conte e c. di sospendere le libertà costituzionali,
    una repubblica ” antifascista” sta attuando misure degne della corea del nord,
    l’italia è stato il primo ( ed unico ) paese che ha chiuso tutto anche ora che tutti gli altri riaprono noi siamo prigionieri, basta chiederò asilo politico all’estero, voglio la libertà, sono incensurato non ho mai commesso reati ma sonosottoposto a libertà controllata e arresti domiciliari