Il governo “scarcera” boss e delinquenti. La polizia penitenziaria: «Avete fatto vincere i criminali»
La rabbia degli agenti di polizia penitenziaria è evidente. Anzi, evidentissima. La “mossa” del governo di scarcerare chi si è macchiato di reati gravissimi è inaccettabile. «Le menti che hanno mosso le rivolte nel mese di febbraio provocando 14 morti e devastazioni nelle carceri alla fine hanno vinto». Ad affermarlo è il segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria S.Pp. Aldo Di Giacomo. «È uscito dal carcere il capo mafia Francesco Bonara, considerato uno dei boss più influenti di Palermo. La scorsa settimana Vincenzini Iannazzo, indicato come capo ndrina di Lamezia Terme. Una resa incondizionata dello Stato».
La polizia penitenziaria non ci sta
Al momento la situazione reale è che tutti i 41 bis che hanno più di 70 anni e hanno patologie gravi che possono essere concausa di morte con il coronavirus, hanno più di una speranza di usufruire degli arresti domiciliari. «Il problema dell’uscita dei 41 bis – insiste Di Giacomo – è solo la punta dell’iceberg. Infatti le vere menti delle rivolte dei mesi scorsi sono da ricercare più tra i detenuti di alta sicurezza che tra i 41 bis. Che si trovano coinvolti in questi provvedimenti più per incapacità del Dap e della politica».
Umiliate le famiglie vittime degli aguzzini
«Vi erano sicuramente altre soluzioni che avrebbero garantito il diritto alla salute e alla carcerazione . Bastava trovare posti sicuri in centri clinici o in altri immobili di proprietà dello Stato dove sarebbero stati molto più sicuri dall’essere contagiati che ai domiciliari insieme ai familiari. Lo Stato», afferma il sindacalista della polizia penitenziaria, «ha perso due volte: prima nel momento in cui non ha saputo difendere i cittadini dai criminali e secondo quando umilia le famiglie o chi ha subito i reati con la scarcerazione dei loro aguzzini».
La lista di chi potrebbe uscire dal carcere
«A breve potrebbero uscire personaggi del calibro di Leoluca Bagarella, i Bellocco di Rosarno, Pippo Calò, Pasquale Condello, Raffaele Cutolo. E ancora Teresa Gallico, Tommaso Inzerillo, Salvatore Lo Piccolo, Piddu Madonia, Giuseppe Piromalli, Benedetto Santapaola», continua. Questo, «solo per citare alcuni degli over 70