Il luogo di Aimo e Nadia – Milano
Il luogo di Aimo e Nadia
Via Montecuccoli, 6 – 20147 Milano
Tel. 02/416886
Sito Internet: www.aimoenadia.com
Giorno di chiusura: Sabato a pranzo e Domenica
Un luogo ricco di storia e al tempo stesso capace di rinnovarsi per stare al passo con i tempi, come dimostra la ristrutturazione che nel 2018 ha tenuto chiuso il locale per ben due mesi, quelli necessari a edificare sul giardino abbandonato retrostante. Il risultato è davvero ottimo e ve ne daremo conto in seguito. La ristrutturazione non ha riguardato per fortuna la cucina, sempre centratissima nelle preparazioni caratterizzate da cotture millimetriche e un equilibrio ottenuto senza mortificare la nettezza dei sapori. Un tratto distintivo che lo si ritrova sia nei 4 percorsi degustazione da 120 a 200 euro – originale quello che parte dai vini di pregio a cui abbinare i piatti più idonei con i consigli del bravissimo maître Nicola dell’Agnolo – che ordinando à la carte. Noi siamo partiti con diversi omaggi della cucina fra i quali segnaliamo, per l’eccellenza della materia prima, il grissino con guanciale D’Osvaldo (produttore in Cormons), e la tartelletta con peperone di Senise e yogurt, per continuare con il primo piatto del percorso scelto, l’ottima cozza sarda farcita, a cui ha fatto seguito la ricciola alla plancia con crema di melanzane e pistacchio, con il pesce caratterizzato da una cottura perfetta. Eccellenti, poi, i ravioli di semola Senatore Cappelli ripieni di stoccafisso, olive Nolche e melanzane viola al forno, al profumo di maggiorana fresca, serviti con delle erbe a dare un contrasto amaro da manuale. Standing ovation per il piccione, qui proposto in tre fasi: prima una fetta sottile di petto servita in un bicchierino con brodo caldo insieme a due anolini ripieni di fegato di piccione, poi il classico petto di piccione scaloppato affiancato da asparago e melone bianco con senape e nocciole tritate, e per finire le cosce farcite di fegato cotte confit. Un rinfrescante pre-dessert composto da ciliegie, meringhe, panna e cardamomo ha introdotto l’eccellente “Bernina” (fa il verso al Mont Blanc): ricotta ovina soffiata, sorbetto al ginepro, caramello salato e crumble ai lamponi. Chiusura con la piccola pasticceria e con il caffè del compianto Gianni Frasi, nel nostro caso il Guatemala N, molto buono, ma prezzato in modo eccessivo (10€).
AMBIENTE
La ristrutturazione a cui abbiamo fatto cenno, ha decisamente migliorato il locale: ora gli spazi anche per i servizi sono ampi ed è stato pure ricavato sul retro il theatrum dei sapori, un luogo con cucina aperta dai molteplici utilizzi (corsi, cene private, degustazioni, ecc.). La sala principale è ancora giocata sui toni del bianco e risulta molto rilassante nella sua eleganza, grazie anche alla finta finestra sul mare della Camargue: un video a inquadratura fissa che gira con 4 ore di anticipo in modo da mostrare nel servizio serale un bel tramonto. Curata la mise en place con un simpatico libro che viene aperto all’arrivo degli ospiti per diventare una lampada da tavolo.
SERVIZIO
Difficile chiedere di più: professionalità, cortesia, giusto grado di informalità e tempi perfetti.
Recensione a cura di: Milano de La Pecora Nera – ed. 2020 – www.lapecoranera.net