Il mistero di Kim s’infittisce: spunta una foto del cadavere. Ma Razzi è sicuro: l’aspetto a casa mia per gli arrosticini
Il mistero sulla sorte del dittatore comunista Kim Jong-un s’infittisce a ogni ora che passa. A ogni nuova indiscrezione che si aggiunge. S’aggiorna all’ultimo sospetto. Con tanto di apertura della corsa alla successione che si starebbero giocando la sorella e il fratello del dittatore. Oggi poi, ad alimentare i dubbi nelle ultime ore. A mettere in discussione la veridicità della rassicurazioni che arrivano da Pyongyang circa la sorte del dittatore comunista, spunta anche una inquietante fotografia. Uno scatto che, va detto, non trova conferme ufficiali, ma che mostra Kim Jong-un disteso e coperto da un drappo rosso. A occhi chiusi e con il capo adagiato su un cuscino. Va detto, però. che l’attendibilità dell’immagine è stata immediatamente messa in discussione per la sua scarsa nitidezza. «Troppo poco nitida per essere bollata come veritiero», scrive tra gli altri il quotidiano Libero a riguardo. Ma, naturalmente, la foto ha fatto il giro del mondo in pochi minuti, diventando virale sul web.
L’inquietante scatto che ritrae Kim Jong-un disteso e coperto da un drappo rosso…
La fotografia, che confermerebbe i sospetti del pianeta sul decesso del leader nordcoreano in seguito a un attacco cardiaco o a un intervento chirurgico, mostrerebbe il cadavere di Kim Jong-un. L’uomo, del resto, è scomparso da giorni e la mancanza di immagini recenti o dichiarazioni in video attuali hanno alimentato il caos sulla vicenda. rinfocolando il tam tam virtuale intestato al dibbatito sulla misteriosa morte di kim. Al cui interno, tra chi sostiene che sia morto. Chi è sicuro che giaccia in stato vegetativo irreversibile, c’è anche chi, al contrario, sostiene che il leader sia in convalescenza e sulal strada della ripresa completa. Poi, sulla scena irrompe la foto del cadavere rilanciata da un network di televisioni di Hong Kong. Scatto che, se non rimette proprio tutto in discussione, comunque crea scompiglio.
Il mistero della morte del dittatore nordcoreano Kim
Acquisti forsennati a Pyongyang, soprattutto di prodotti di importazione: dai detergenti, all’elettronica ai liquori. E negli ultimi giorni anche di prodotti locali: dal pesce in scatola alle sigarette. Sarebbe questo un segnale che le recenti voci sulla morte o una grave malattia di Kim Jong Un avrebbero un fondamento. Lo scrive Anna Fifield, giornalista del Washington Post esperta di Corea del Nord e autrice di una biografia di Kim. La quale afferma che, ancora in questi giorni, numerosi elicotteri hanno sorvolato la capitale nordcoreana. E che, sempre in città, le autorità avrebbero disposto diversi stop ai collegamenti ferroviari interni e a quelli transfrontalieri con la Cina.
La teoria dell’esperta del Washington Post: «Siamo di fronte una crisi seria»
Eppure, non sarebbe la prima volta che un dittatore nordcoreano viene dato per morto prima del tempo, ricorda sempre la giornalista del Washington Post. La stessa morte prematura di Kim venne data per certa nel 2014, quando il leader sparì dalla scena pubblica per sei settimane, alimentando le speculazioni su un golpe militare o su un attacco di cuore. Tuttavia, scrive la Fifield, «le voci sembrano diverse». Le indiscrezioni secondo le quali Kim sarebbe stato sottoposto ad un intervento chirurgico al cuore sono «persistenti» e alimentano i sospetti degli osservatori. «Potenzialmente ci troviamo di fronte ad una crisi seria», aggiunge non a caso anche Andrei Lankov, storico della Corea del Nord. Sottolineando che a suo giudizio nell’attuale situazione c’è «sicuramente qualcosa di insolito».
E sui media locali spunta un messaggio del dittatore…
Intanto, dal fronte nordcoreano compare all’improvviso un messaggio in cui Kim Jong-un ringrazia gli operai impegnati nella realizzazione del Resort Wonsan-Kalma. I media ufficiali della Corea del Nord tornano a parlare di Kim nel mezzo del mistero sullo stato di salute del leader nordcoreano che da tempo non partecipa a eventi pubblici. E che secondo alcune fonti potrebbe essere morto. Kim, ha scritto il giornale nordcoreano Rodong Sinmun, secondo quanto segnala stamani l’agenzia sudcoreana Yonhap, avrebbe «inviato i suoi apprezzamenti ai lavoratori che si sono dedicati alla realizzazione del resort turistico di Wonsan-Kalma». Analoghe notizie, evidenzia ancora la Yonhap, vengono riportate dalla Korean Central Broadcasting Station dopo che il sito specializzato 38 North ha rivelato l’esistenza di immagini satellitari dei giorni scorsi che mostrano il treno personale di Kim all’interno del compound di Wonsan, il resort utilizzato dal leader nordcoreano.
Da Pyongyang insistono: «Kim è vivo e sta bene. Non ci sono attività insolite»
«Kim Jong-un è vivo e sta bene», ha detto ieri a Fox News Moon Chung-in, il consigliere del presidente sudcoreano Moon Jae-in. Dopo le indiscrezioni sullo stato di salute di Kim i media ufficiali nordcoreani non hanno mai fatto riferimento a queste informazioni per smentirle, ma hanno continuato ad annunciare messaggi ufficiali come quello dei giorni scorsi in risposta a una missiva del leader siriano Bashar al-Assad. Per questo, aggiungono da Pyongyang, «non abbiamo nulla da confermare riguardo le ipotesi sulla salute del leader Kim Jong-un». Una dichiarazione lapidaria, quella resa stamani da un portavoce del ministero dell’Unificazione della Corea del Sud, citato dall’agenzia Yonhap. Resta ferma – ha aggiunto Cho Hey-sil – la nostra posizione secondo cui attualmente in Corea del Nord, come annunciato dal Consiglio di sicurezza nazionale, non ci sono attività insolite».
Razzi sull’amico Kim: «È vivo e sta bene. Sarà in convalescenza»
Così, rinfrancato dalle autorità nordcoreane sul fatto che il presidente della Corea del Nord Kim Jong-un «sta bene». E certo che le foto del cadavere sono «un fotomontaggio: lo capisce anche un bambino». L’amico Antonio Razzi, si dice convinto sul fatto che il leader comunista sia «vivo». Anzi, l’ex senatore di Forza Italia, in un’intervista al Quotidiano Nazionale afferma di «non avere dubbi» a riguardo. E che «se ha dovuto farsi un intervento al cuore avrà pure diritto a una serena convalescenza». Ed è proprio nel periodo post operatorio che lo invita in Abruzzo.
«Appena puoi ti invito a casa mia a mangiare gli arrosticini»
Così, rivolgendosi direttamente all’amico Kim, l’ex azzurro lo invita a casa sua per gustare insieme, appena possibile, «gli arrosticini di pecora e un Montepulciano d’annata. Si rimetterebbe in forma subito», commenta Razzi. Rispetto invece a una possibile successione della sorella, Razzi la descrive come «una ragazza intelligente, ma senza Kim il processo di avvicinamento con la Corea del Sud rallenterebbe. Perché lui è superuomo di pace. L’ho capito la prima volta che l’ho visto. Dal sorriso, dall’espressione degli occhi». Del resto, anche rispetto al rapporto tra Roma e Pyongyang, Razzi ha sempre sostenuto, e continua a farlo, che «la Corea del nord è nazione amica che adora l’Italia»…