La gaffe di Sileri: anche un amico è un affetto stabile. Poi cambia idea. Confusione alle stelle
“Anche un amicizia è un affetto stabile, a volte è migliore di un familiare”. Lo dice il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, a ‘Un giorno da pecora’, su Radio 2. “Andare anche a casa di un amico dal 4 maggio? Sì, se è un amico vero, se non è una scusa”. “Se io incontrassi un amico caro ora, dopo tre mesi, lo abbraccerei e ci scapperebbe pure una lacrimuccia”, aggiunge il 5stelle. Poi però questa interpretazione cambia ancora: “Si può parlare di affetto stabile – chiarisce Sileri – se si tratta di un partner o dell’unica persona cara che abbiamo in città. Il Dpcm chiarirà, ma io credo che affetto stabile è responsabilità. Significa non andare a trovare un amico solo per fare due passi, ma avere a cuore la sua salute e la nostra”. Le giravolte di Sileri danno la misura del pasticcio che il governo e la task force hanno fatto sulla questione degli “affetti stabili”. Come si fa ad autocertificare, infatti, un “affetto stabile”, categoria in cui possono rientrare parenti e amici? In questo modo si fa troppa confusione e non si agevola la comprensione dei cittadini, costretti a districarsi tra le diverse interpretazioni delle procedure suggerite dai tecnici ed esperti al governo.
Ma rispediamoli tutti a casa a calci e a bastonate.
Pensano solo a rubare, anche sulla salute degli italiani…
Prima con i tagli sulla sanità, poi con la vergogna delle mascherine, poi con i medici da salotto che sono divenuti tutti degli illustri scienziati, poi con le voci sul vaccino sponsorizzato dai sinistri e da quella fetta della scienza al loro servizio (laddove invece molti medici indipendenti sostengono che il vaccino non solo sia inutile, ma addirittura deleterio) e, dulcis in fundo, con quell’ idea demenziale della app che, per quanto mi riguarda, possono usarsela loro a po’ di supposta!!!
Togliamoci questo governo dai coglioni finché siamo in tempo…