La quarantena di Razzi tra corsette e manicaretti in cucina. Il governo? “Dilettanti allo sbaraglio”
Non si smentisce l’ex senatore azzurro Antonio Razzi. Abruzzese, verace, anche troppo. Racconta la sua giornata durante la quarantena dorata che ha costretto tutta l’Italia a casa. Un’ora di corsa in giro per casa, piegamenti “con un macchinario che mia moglie non ha quasi mai usato. Perché è svogliata su queste cose”. E poi, verso le 11, subito ai fornelli per creare manicaretti. A Pescara, dove abita, se la cava bene. Senza mai annoiarsi.
Antonio Razzi tra corsette e manicaretti
“Ieri – racconta all’Adnkronos – ho fatto un risotto col salmone che era una bontà. Molte volte mi meraviglio di come mi viene bene. E poi linguine allo scoglio. E un aglio, olio e peperoncino con scampi sgusciati che sembra facile. Ma ci vuole un’arte anche per quella. Amatriciana, carbonara, cacio e pepe me li faccio io”. Un talento che Razzi esibisce sui suoi canali social pubblicando le foto dei piatti. Addirittura ci sono molti che mi scrivono chiedendomi perché non faccio un libro di ricette”. E perché no? “Devo trovare un editore e magari ci sediamo a tavolino. Poi si fa presto. Perché tutto quello che ho mangiato sta su Instagram e Facebook. E so dove andarle a riprendere. La testa mi funziona, eh! Ma io mi diverto, almeno ammazzo il tempo. Se no che cosa faccio qui tutta la giornata?”
Culinaria a parte, l’ex senatore non si sottrae all’attualità politica. Ed è preoccupato per la nebbia fitta sulla ripartenza. “Io spero che giovedì non ci vendono all’Europa del nord. Non è che ci fanno fare la fine della Grecia… Noi siamo fra i primi cinque Paesi europei che volevano l’Unione. E dico che ora ci vogliono gli stati uniti d’Europa. Qui – insiste – ci vorrebbe un vero cambiamento. Perché questa è una Terza Guerra Mondiale Invisibile“.