CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Le scuse inutili della Von der Leyen all’Italia. Giusto a Di Maio potevano bastare

Politica - di Valerio Falerni - 16 Aprile 2020 - AGGIORNATO 17 Aprile 2020 alle 07:59

Giusto Luigi Di Maio poteva plaudire al miele sparso da Ursula von der Leyen a copertura del suo vuoto progettuale di fronte al virus. La presidente della Commissione Ue ha porto le sue scuse all’Italia ammettendo che «molti non erano lì» quando «aveva bisogno». Ci vorrebbe una dosa di insulina per scansare il coma. Siamo davvero commossi da questo impetuoso moto del cuore della Frau, situato di certo a debita distanza dal portafogli. Giusto Di Maio, in questo napoletano a dir poco atipico, poteva accontentarsi di una retorica così sfacciatamente ipocrita, e se vogliamo, perfino offensiva dell’altrui intelligenza. Prima viene a dirci, la Von der Leyen, che l’Europa «mai ha conosciuto una crisi come questa» e poi che lo «strumento» per farvi fronte «è il bilancio europeo».

Dalla Von der Leyen solo fiumi di retorica

Una risposta ordinaria a una situazione straordinaria? Ma è come scendere in guerra con gli stuzzicadenti: meno che velleitario. Un po’ come il suo connazionale, il barone di Munchausen che si tirò fuori dalle sabbie mobili afferrandosi per i capelli. Sarebbe la «forza del bilancio» l’annunciato «piano Marshall» made in Ue da allestire «immediatamente»? O è l’altro, il Mff, acronimo che indica il bilancio pluriennale 2021-27, pomposamente presentato come «la nave madre della nostra ripresa»? Ma no, c’è anche «la bellezza» del piano Sure, in funzione di antidoto contro la disoccupazione. il suo scopo è duplice, puntualizza frau Ursula: aiutare chi ha bisogno a pagare l’affitto, le bollette e il cibo,  e gli Stati più colpiti grazie alle garanzie degli altri Paesi. “Quant’è buona lei”, direbbe il ragionier Fracchia.

Nemmeno una parola sugli Eurobond

Ma per apprezzare l’acuto della Von der Leyen bisogna attendere la citazione del Manifesto di Ventotene, scritto da Ernesto Rossi e Altiero Spinelli. Eccola: «Oggi è il momento in cui bisogna saper gettare via vecchi fardelli divenuti ingombranti, tenersi pronti al nuovo che sopraggiunge così diverso da tutto quello che si era immaginato». E sarebbe «nuovo» il bilancio europeo? E sarebbero i fondi pluriennali le «soluzioni innovative» non gli Eurobond? Sa bene di no. E pur tuttavia certe amenità la Von der Leyen deve dirle. Il suo è un pistolotto a scopo politico. Serve ad editare come nemici populisti e sovranisti. Faccia pure. Speriamo solo che quando si accorgerà che non sarà la retorica un tanto al chilo a salvare il sogno europeo non sia già troppo tardi.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

C'è un commento:

  1. Nicolo' ha detto:

    L’unico modo per ringraziare i tedeschi delle loro attenzioni nei nostri confronti e’ ricambiarli con uguale dose di freddezza, ipocrisia, e SPIRITO COLLABORATIVO….
    Rifiuterei il MES (magari alzando un fronte comune anche con altri Paesi Europei), mi richiamerei alla mia urgenza sanitaria e mi direi impossibilitato (purtroppo!) a dare soldi all’europa (per tenerli per i miei ospedali), e infine bloccherei il Bilancio Europeo con un bel VETO.
    Il tutto con un sorriso s’intende rivolto alle gentilissime Von der Leyen e alla Kulona di Berlino. Saluti & Baci dall’Italia che lavora e vuole avere un futuro !

di Valerio Falerni - 16 Aprile 2020