Mes, Conte sbugiardato anche da Renzi: «Attacca Meloni e Salvini, ma la pensa come loro» (video)
Giuseppe Conte si metta d’accordo con se stesso. Un giorno dice che l’attacco a reti unificate per insultare Giorgia Meloni e Matteo Salvini gli serviva a «smontare le fake news» e quello dopo sostiene di «non aver mai chiesto» le reti unificate. Nel frattempo che la commissione di Vigilanza, convocata sull’argomento in queste ore, batta un colpo conviene precisare alcune questioni. Innanzitutto, neanche nella repubblica delle Banane il premier s’affaccia in tv nelle ore di massimo ascolto approfittando dell’emergenza sanitaria per rendere pan per focaccia a quei cattivoni dei capi dell‘opposizione sol perché non vogliono smettere di comportarsi da tali. Pare che una volta c’abbia provato Bokassa, ma che poi dovette rinunciare perché li aveva già fatti fuori tutti.
Il leader di Iv: «Mattarella, non Conte, può parlare a reti unificate»
Infatti, ed è la seconda questione, mentre i governi esistono ovunque, le opposizioni no. Ed è proprio qui, sull’esistenza dell’opposizione che un governo è democratico oppure no. Immaginavamo che i signori del M5S lo avessero spiegato al sedicente Avvocato del popolo. Terza questione – e qui ci soccorre un video di Matteo Renzi – non è il presidente del Consiglio bensì quello della Repubblica che ha la facoltà di rivolgersi ai cittadini a reti unificate. L’informazione, pubblica o privata importa poco, non è esattamente la piattaforma Rousseau della Casaleggio & Associati. Il fatto che i grillini siano al governo (sembra un paradosso, ma è la verità) non dà loro alcun diritto di confondere l’una e l’altra. Dovrebbe saperlo soprattutto Rocco Casalino che a Palazzo Chigi smista il traffico dei giornalisti per conto del Conte.
Un polverone mediatico per coprire l’imbarazzo del M5S
E infine c’è la polpa della questione: le pretese e presunte fake news di Meloni e Salvini. In realtà, non esistono. Esistono, invece, quelle propalate dallo stesso Conte in compagnia dei Cinquestelle e riguarda il Mes. Entrambi, infatti, sanno che i leader dell’opposizione hanno ragione a ricordargli che il Meccanismo europeo di stabilità è un trappolone per l’Italia. Non vogliono sentirselo dire perché il Pd, loro alleato, ha già capitolato di fronte alla Ue. E allora scalciano a reti unificate per alzare il polverone. Ma loro, sul Mes, la pensano esattamente come l’opposizione. Lo ha detto anche Renzi.
“In 3 anni non ho mai fatto una diretta a reti unificate. Perché penso spetti al PdR. Nella sostanza Conte Salvini e Meloni hanno la stessa idea sul Mes, io dico che se ci dessero 37 miliardi senza condizionali io li prenderei di corsa…”.
Pubblicato da Italia Viva Roma su Lunedì 13 aprile 2020