Milano, la Procura indaga sulle Rsa: diffusione di epidemia e omicidio colposo i reati contestati
E’ allarme nelle Rsa lombarde dove molti anziani si sono ammalati o sono morti per il dilagare dell’epidemia. Non mancano le polemiche, suscitate sia dal grido di dolore dei parenti sia da alcuni approfondimenti dei giornali.
L’indagine della Procura
Ora la procura di Milano ha aperto un’indagine sulle case di riposo e sul numero dei morti tra i ricoverati. Nel mirino c’è una delle strutture simbolo di Milano, il Pio Albergo Trivulzio. “L’intero sesto dipartimento della procura, competente per la salute pubblica, sta lavorando alle varie segnalazioni: contestiamo reati di diffusione colposa di epidemie e omicidio colposo”, spiega il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano.
In piena emergenza coronavirus qualcosa nei protocolli di alcune strutture sembrerebbe non aver funzionato. Le diverse denunce sono sul tavolo del procuratore aggiunto e riguardano, da quanto si apprende, oltre la ‘Baggina’, la casa di riposo don Gnocchi, la casa famiglia ad Affori, la Sacra famiglia di Cesano Boscone e la casa di riposo del Corvetto. Le indagini si stanno concentrando, attualmente, sulle posizioni documentali. I fascicoli aperti nascono da denunce di parenti, ma anche di associazioni e sindacati che avrebbero denunciato alcuni episodi poco chiari.
Il Pio Albergo Trivulzio
“All’inizio della vicenda gli operatori del Trivulzio sono stati mandati allo sbaraglio”, ha raccontato Rossella Delcuratolo, sindacalista della Cisl. Per quanto riguarda il Pio Albergo Trivulzio che si trova a soli cinquanta chilometri da Codogno, il primo focolaio italiano, il sospetto è che non siano state assunte tutte le precauzioni necessarie per salvaguardare gli anziani ospiti.
Il caso delle mascherine
Uno dei medici che per primo chiese che gli operatori del Trivulzio indossassero le mascherine protettive è stato Luigi Bergamaschini, un geriatra che insegna all’università Statale di Milano e da alcuni anni collabora col Trivulzio. Una settimana dopo la sua decisione, però, Bergamaschini è stato sospeso dall’incarico.
La replica del Pio Albergo Trivulzio
Al Pio Albergo Trivulzio di Milano “la situazione è sotto controllo. Abbiamo una serie di pazienti attenzionati che presentano i sintomi da Covid-19 che stiamo curando in maniera efficace”. Lo afferma Pierluigi Rossi, direttore sanitario dell’Azienda di servizi alla persona Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio, contattato dall’Adnkronos. “Ovviamente ci sono anche pazienti che decedono. La nostra popolazione è molto anziana e i decessi avvengono non sono solo per il Covid ma per molte altre patologie”.
A marzo su 70 decessi “18 sono avvenuti in Hospice, quindi per pazienti terminali con problemi neoplastici”, spiega. “Alcuni nostri addetti sono stati ricoverati e hanno fatto il tampone e alcuni sono risultati positivi, ma ora per fortuna sono tutti dimessi. Dal 21 marzo stiamo anche attuando la politica di controllare la temperatura a tutti quelli che accedono al nostro istituto e chi ha più di 37,5 viene rinviato al domicilio e posto in isolamento cautelare”, continua. Il direttore sanitario del Pio Albergo Trivulzio spiega che è stata applicata “una politica di isolamento di tutti i casi sospetti, che avevano febbre o problemi respiratori, dato che non potevamo fare il tampone”.
Che schifo!