Prof, studenti e presidi bocciano la Azzolina: «Ma in quale mondo vive? Sulla scuola siamo al ridicolo»
Sul web è una valanga di commenti. Giudizia sferzanti, ironie. Il tanto atteso decreto sulla scuola annunciato e poi illustrato dalla Azzolina sembra una barzelletta. Dice tutto e niente, parla di ipotesi, non dà nemmeno una certezza. E in alcuni punti addirittura oltrepassa la soglia del ridicolo, perché non c’è una presa d’atto di come siano le classi e di quanti studenti ci siano dentro.
Scuola, gli studenti scatenati sul web
I prof mantengono un certo riserbo, criticano senza eccedere. Gli studenti passano dall’incredulità alla rabbia e dalla rabbia agli sfottò. I social sono zeppi di battute, vignette, condivisioni. La Azzolina viene rappresentata come Alice nel Paese delle meraviglie. Oppure come una astronauta che scopre un nuovo mondo. «Dove vive la ministra? È mai entrata in una scuola?», si chiedono in molti.
«In classe nostra stiamo uno sull’altro»
«Venga nella nostra scuola, qui nella periferia di Roma, E poi ne parliamo», scrive uno studente. «In classe ne siamo 23, praticamente seduti uno sull’altro. Persino quando facciamo le verifiche i prof non ci possono distanziare e possiamo copiare senza problemi», se la ride un altro ragazzo. «Non riescono a dare le mascherine ai medici e agli infermieri, figuriamoci se le danno a noi», taglia corto un liceale.
Il preside Rusconi: «Impossibile rientrare il 18 maggio»
Poi, dopo le dichiarazioni all’Adnkronos di alcuni presidi, parla Mario Rusconi, che è presidente della categoria nel Lazio. «È impensabile che si possa rientrare a scuola il 18 maggio prossimo. Come sarà possibile tenere a distanza di sicurezza 9 milioni di persone tra studenti, docenti, personale amministrativo e Ata? Non sarebbe sicuro: non credo proprio si possa rientrare in aula».
«Il ministero deve iniziare a pensare a settembre»
«Inoltre da evidenziare che il problema del distanziamento, e non solo quello, si riproporrà anche a settembre», ha sottolineato Rusconi. «Le aule delle nostre scuole non sono adatte al distanziamento necessario. Sono strette e ospitano dai 25 ai 27 studenti.