Quanti italiani sono stati sottoposti a tampone? I veri numeri che Borrelli non dice
Ogni giorno, durante la conferenza stampa pomeridiana, il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli fornisce un dato “ingannevole”. Qualche zelante debunker potrebbe includerlo tra le “fake news”. Il dato in questione è relativo ai tamponi effettuati. Ieri avevano superato il milione e centomila. Che cosa significa? Fate questa domanda al vostro compagno di quarantena o a qualche amico sui Social. Domanda semplice semplice. Un milione e centomila tamponi, a quanti pazienti testati equivalgono? Nove su dieci vi diranno: un milione e centomila italiani. E qui scatta la “pubblicità ingannevole”.
Borrelli non parla di pazienti testati ma di tamponi
Borrelli parla infatti di “tamponi”. Ma il numero di pazienti corrispondenti è decisamente minore. Se si pone questa domanda alle autorità sanitarie, la risposta è al limite dell’insofferenza. Dicono che è impossibile saperlo. Che ovviamente non si riferiscono ai pazienti, ma ai test effettuati. Si può fare qualche calcolo deduttivo? Intanto si può calcolare che ogni paziente catalogato nella cartella dei “guariti”, è stato sottoposto ad almeno tre tamponi. Il primo tampone, che ha segnato la positività e i doppi negativi necessari. Ieri erano oltre 38mila. Molti, invece, sono stati sottoposti a doppio tampone a scopo precauzionale.
Il doppio tampone per molti pazienti è una prassi
Sappiamo di alcuni nosocomi che hanno sottoposto a doppio tampone i loro dipendenti, anche se asintomatici. Il doppio tampone viene effettuato con grande discrezionalità. Non c’è un protocollo specifico. Di sicuro, a leggere le cronache che hanno riguardato alcuni personaggi illustri, da Papa Francesco a Lucia Annunziata, da Bruno Vespa ai calciatori della Juve, il doppio tampone è di routine anche se si è asintomatici. Lo stesso Borrelli è stato sottoposto a tampone. Non è dato sapere quanti.
Il sospetto? Il tampone effettuato solo a un italiano su 100
Ma la domanda al capo alla protezione civile è un’altra. Perché Borrelli non specifica che i tamponi non vanno associati al numero dei pazienti? Offriamo un’ipotesi maliziosa. Forse, come nei bollettini di guerra, conviene “gonfiare” le cifre. Non conviene annunciare agli italiani che in una popolazione di 60 milioni di italiani, solo 600mila sono stati sottoposti a tampone. Sarebbe un segnale di inadeguatezza e di debolezza della struttura sanitaria. Meglio continuare a sparare cifre milionarie, contando sul fatto che nessuno farà domande. E chi le farà, verrà considerato un seccatore, un disfattista, nemico della sanità italiana e del meraviglioso governo Conte.
come mai ai politici e ai calciatori i tamponi si sono trovati subito .ai medici ,operatori sanitari e altri che sono a contatto i tamponi non si sono fatti. VERGOGNA!!
Il messaggio che deve passare è: “state tranquilli che siamo i primi in tutto” . Nell’articolo si parla di tamponi e di positivi, che dovrebbero essere numeri certi che potrebbero essere la punta di un “iceberg” che non conosciamo le dimensioni. La cosa ancora più grave è che non riescono a quantificare i morti con coronavirus o per coronavirus, deceduti all’esterno degli ospedali.
La cosa ancora più grave è l’onnipotenza di queste palloni gonfiati che dicono e fanno cazz… in continuazione, senza chiedere scusa.
Le istituzioni europee, tramite la presidente della commissione, hanno chiesto più volte scusa agli italiani.
Ma, i mostri: Conte, Speranza, Lamorgese, Di Maio, Gualtieri, Fontana, Zingatetti, De Luca, I.S.S., O.M.S., ecc. (esperti e scienziati dei miei stivali), quando avranno l’umiltà di chiedere scusa per i morti: “per incapacità, per negligenza o per irresponsabilità della classe politica è medica” , e, agli italiani che, nella stragrande maggioranza, sono stati in casa per due mesi.
Piano piano tutti i nodi verranno al pettine e Giusepp…. con la e o con la i ,non avrà altro da fare che andare a casa!