Quelli che…ce lo chiede l’Europa! Le incredibili piroette dei pasdaran dell’Unione
Quelli che…ce lo chiede l’Europa! Quando si dice, la faccia come il deretano. Ricordiamoceli in queste giornate. Meglio, appuntiamoli diligentemente su di un foglietto e teniamolo a portata di mano. A futura memoria. Per quando tutto questo dolore, questa paura e questo sconquasso s’allenteranno e finiranno. Perché allora più che adesso bisognerà rammentarsi di costoro. Dei pasdaran di un’Europa fasulla, cinica, ipocrita e bara. Per nome e cognome: Romano Prodi, Enrico Letta, Emma Bonino, Mario Monti, Valter Veltroni, Matteo Renzi e via via elencando. Aggiungendo i loro discepoli al centro e in periferia. Lista lunga, certo. Ma ne vale la pena. Per non dimenticare, per evitare di rifare gli stessi errori. Sono quelli che ci martellano gli zebedei da anni con le granitiche e stucchevoli certezze sull’irreversibilità del “sogno” europeo. Sull’impossibilità di cambiare gli accordi. Sull’obbligo del rigore a cominciare dai tagli ai bilanci di welfare e sanità. Sulla necessità di restare sempre attaccati alla locomotiva tedesca e francese.
Quelli che…ce lo chiede l’Europa!
Li ricordate tutti, vero? Bene, segnateli. Quelli che…l’Unione europea è il nostro futuro perché è solidale e accogliente e inclusiva. Quelli che…lavoreremo un giorno di meno e guadagneremo come se avessimo lavorato un giorno in più. Quelli che…non si può mica tornare indietro, non si possono disattendere i trattati che abbiamo firmato, non si può sforare il rapporto deficit-pil, non si possono aumentare le pensioni, non si possono chiudere le frontiere, non si possono chiudere i porti. Quelli che…ce lo chiede l’Europa! Evidenziateli in blu e rosso questi maestri della bugia e del politicamente corretto. Perché adesso li sentirete dire l’opposto. Anzi, li state già sentendo, in verità. Alcuni obiettano sottovoce, altri strepitano. Il succo è comune: basta col rigore, basta con gli egoismi, l’Unione deve cambiare o morirà, non è tempo di sacrifici né di pareggio di bilancio ecc. ecc. ecc.. Come se nulla fosse! Con nonchalance. Ecco, facciamolo quest’elenco. Per ricordarcene. E visto che siamo chiusi in casa e di tempo ne abbiamo, appuntiamoci pure i nomi dei loro sprovveduti epigoni. Tipo quei Cinquestelle che a Strasburgo ci andarono per “cambiare” registro, come urlato in campagna elettorale. E che poi però votarono Ursula Von der Leyen per assicurarsi ancora la poltrona a Roma. Altro che piroetta. La faccia come il deretano!
Semplicemente delle persone prive di ogni visione economica e di ogni strategia di sviluppo per il nostro Paese. Girano e rigirano soltanto a cio’ che serve loro: uno stipendio in europa, o dei soldi per i governi di sinistra,
Chiaro come il sole che avessimo un governo di Destra, la colpa del Coronavirus sarebbe del Primo Ministro e di quello della Sanita’ e dovremmo obbedire ciecamente a ogni fruscio che viene da Bruxelles.
Vanno duramente attaccati in Parlamento e va posta li’ a Roma la questione del MES, chiamando allo scoperto CON VOTO chi lo vuole e chi NO.
Io ci avrei messo pure Mattarella.