Renzi strapazza Conte: “L’ultimo decreto è uno scandalo costituzionale”. Il rottamatore prepara un nuovo governo?

28 Apr 2020 13:31 - di Stefania Campitelli

L’ultimo decreto sull’emergenza coronavirus è “uno scandalo costituzionale”. Parola di Matteo Renzi, che è tornato a sparare a zero sul premier. Uno allora si chiede ma che ci sta a fare con la combriccola del governo? Mistero. E infatti l’ex rottamatore starebbe lavorando a un’alternativa a Conte. E non da oggi.

Renzi: portiamo il decreto in Parlamento

“Trasformiamo il testo in un decreto e portiamolo in Parlamento”. In un’intervista a Repubblica, l’ex premier attacca la dittatura del masaniello Conte. E chiede un passaggio parlamentare. Esattamente come il centrodestra. “La ripartenza sarà lenta”, mette in guardia Renzi. Il primo a chiedere da molti giorni che si riaprissero le attività economiche strategiche. Per evitare il crollo dell’economia, ferma da troppo tempo. “Non si rendono conto che in autunno ci sarà una carneficina di posti di lavoro. Ma in ogni caso il testo è un errore politico, economico e costituzionale. Politico perché delega al comitato tecnico scientifico una scelta che è politica: contemperare i rischi. Lo scienziato ti dice che c’è il coronavirus, il politico decide come affrontarlo”.

“In autunno ci sarà una carneficina”

Poi critica il no a riaperture differenziate sul territorio. “E se in Umbria o Alto Adige non ci sono contagi,  queste regioni non possono avere le stesse restrizioni della provincia di Piacenza”.  La mancata regionalizzazione delle misure, secondo il leader di Italia Viva “è una scelta sbagliata”. Poi la butta in politica. “Se fosse politica sarebbe controproducente. Perché serve a Salvini, che invece era in un angolo. Un presidente del Consiglio non deve guardare gli indici di gradimento. Ma il numero dei posti di lavoro, l’andamento del Pil, le previsioni internazionali. Secondo una stima di Goldman Sachs il lockdown italiano è stato il più duro di tutti. Francia, Germania, Spagna, stanno ripartendo più velocemente di noi dopo aver rallentato meno di noi: ci strappano fette di mercato”.

La tempistica dell’affondo renziano non è casuale. La rottura urlata, tirando il ballo la Costituzione, è totale. Proprio mentre Conte è in evidente difficoltà sulla ripartenza e le linee della Fase 2 (praticamente identica alla Fase 1), il creatore a distanza di questo governo mette il suo niet. Per far cadere l’avvocato del popolo? A luglio si vedrà. Intanto gli attacchi fioccano.

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