Tema sul 25 aprile: il candidato commenti la seguente frase di Paolo Borsellino…
Sì, è un tema che difficilmente qualche professore avrebbe oggi il coraggio di assegnare. Ecco il testo della frase di Paolo Borsellino: “Al momento dello sbarco degli alleati in Sicilia mia madre ci vietò di accettare qualsiasi dono dagli americani. ‘La patria è sconfitta, i sacrifici sono stati inutili, non c’è da essere felici’. Piansi”. Firmato Paolo Borsellino, giudice assassinato dalla mafia. Paolo Borsellino era del gennaio 1940, pertanto al momento dello sbarco in Sicilia era molti piccolo. Tuttavia quella frase della mamma gli è rimasta impressa per anni. Perché?
Borsellino aveva sentimenti di destra da sempre
Svolgimento. La famiglia Borsellino era di idee di destra, e lui stesso nel 1959 si era iscritto all’organizzazione universitaria di destra Fuan-Fanalino di Palermo. Ma dopo la laurea abbandonò la politica e si dedicò solo al suo lavoro. La frase della mamma di Borsellino è solo un pretesto, ovviamente, perché in Italia, in quel momento tantissime persone la pensavano come lei. Sì, perché il fascismo aveva un certo innegabile consenso popolare. Forse è per questo che ancora oggi l’antifascismo è vivo: perché non capiscono perché ebbe quel consenso. Per questo tacciano il fascismo ossessivamente di spietata dittatura, regime autoritario, perché ne sono ancora stupefatti.
La vera resistenza ci fu in Sicilia contro l’invasione alleata
Ma stiamo andando fuori tema. In Sicilia, si diceva, questo sentimento anti-alleati era più forte che in altre parti d’Italia. Gli unici episodi di resistenza all’alleato si ebbero infatti proprio in Sicilia, come ben racconta Pietrangelo Buttafuoco nel suo libro Le uova del drago. Non sono pochi i casi di soldati americani trovati morti sotto i fichi d’India per aver violentato le donne siciliane, o aver commesso furti e rapine. Ma di questo non si parla nelle celebrazioni della “liberazione”.
I crimini di guerra degli alleati: pagina da scrivere
Così come non si parla dei crimini di guerra degli alleati. E non parliamo dei bombardamenti terroristi sui civili nelle città italiane, no. Parliamo proprio di crimini di guerra, molti dei quali non perseguiti. Leggete questa storia vera. Luz Long, l’amico di Jesse Owens, fu arruolato nella Luftwaffe, ed era di stanza a Niscemi, in Sicilia. Dopo lo sbarco alleato del luglio 1943, l’aeroporto di Biscari difeso da italiani e tedeschi, fu attaccato. Dopo aspri combattimenti, i tedeschi e gli italiani si arresero, e uscirono dalla casamatta con le mani alzate e sventolando fazzoletti bianchi. Tra queste c’era il biondo Luz. A farla breve, furono allineati, depredati degli oggetti preziosi e denaro, e tutti fucilati. E non fu l’unica strage americana in Sicilia.
Lo stesso capitò a un altro gruppo che era con Long. Fu affidato a un sergente, Horace West, morto in tarda età e mai processato, che portò con sé 39 prigionieri italiani e tedeschi e li uccise personalmente a raffiche di mitra. Un aviere italiano si salvò fortunosamente e fu lui che raccontò la storia, inascoltato, ai comandi alleati. E poi il Tombolo, le marocchinate, con Esperia e l’Isola d’Elba: come dare torto alla madre di Borsellino? Era chiaro che la vendetta alleata sarebbe stata barbara e terribile. C’era la guerra, certo, anche i tedeschi facevano cose terribili. Tutto giusto.
L’8 settembre e la fuga del re
Ma chi pretendeva di essere migliore di coloro che combatteva, doveva essere migliore. E non si può insegnare ai nostri figli che il bene era tutto da una parte e dall’altra c’erano solo belve feroci, e, tutto il male. E’ chiaro che non era così. La storia lo dimostra. Tornando alla generazione della mamma di Borsellino, il popolo italiano aveva prima creduto nel fascismo, apprezzandone le realizzazioni sociali, infrastrutturali ed economiche. Poi era stato trascinato in una guerra certo non voluta e ingiusta, che per giunta si protrasse per cinque terribili anni. Ma dopo tre anni, assisté all’8 settembre, alla fuga di un re e al voltafaccia repentino della maggioranza dei suoi compatrioti, subito pronti a schierarsi col vincitore.
In conclusione, la mamma del giudice aveva visto il suo Paese entrare in guerra da una parte e finire dall’altra. E’ da allora che si divisero per sempre l’Italia e gli italiani. E la divisione dura tutt’oggi, quando si festeggia una sconfitta. Che voto avrà questo tema?
maaa Mattarella è al corrente di ciò, presumo, è il pres.te. chissà. nel dubbio meglio dirglielo, nsesa mai.
io ,che adesso ho 59 anni e nato a Palermo,mi ricordo che mio Padre nato nel 1931,non aveva tanto a simpatia “Gli Americani e Company”,la Madre ( mia Nonna ) mori’ sotto i Bombardamenti massicci degli “Alleati ” ad Agrigento,mentre andava a far la spesa al Mercato. Mori’ soffocata dentro una casa diroccata dai Bombardamenti ciechi fatti dai Signori della Guerra ….” Americani”….io stesso non ho mai avuto tanta simpatia degli Americani,Gli Unici ad aver usato la Bomba Atomica contro Civili ( Giappone )….Amo L’Italia ,anche se non ci vivo piu’ da circa 30 anni,e mi fa tanto male vederla nelle mani di Incompetenti e in mano ad Anarchici e Mafiosi.VIVA L”ITALIA !!!
SEMPRE…….!!!!!!!!!!
Buono svolgimento, condivisibile. Non e’ pero’ a questo punto condivisibile l’attuale spostamento filoamericano di FdI, che pubblicamente accetta di sostenere la vulgata americana anticinese sul virus e sulle “violazioni cinesi” delle ormai DECREPITE “SFERE D’INFLUENZA” di Yaltiana memoria. Se esiste un momento storico che indebolisce tutte le forze che da decenni ci incatenano, e’ PROPRIO IL PRESENTE.
Otto, se fossi io a doverlo dare.
Darei dieci solo a chi avesse aggiunto osservazioni, per me doverose, circa le “manine” dietro agli “anni di piombo”, sicuramente correlate anche al “Caso Moro”, “Ustica” ed ai vari “misteri italici”, come minimo degli ultimi 60 anni, strage di Capaci e Via D’Amelio incluse.
Io personalmente darei un ottimo voto, al ragazzo che con serietà sviluppasse in un tema la frase del giovane Borsellino, ma non dovrebbe dimenticare, i nomi di coloro che comunemente chiamiamo MAFIA lo hanno ucciso barbaramente sacrificandolo nel nome di chissà quale giustizia, visto che ora gli stessi che lo piangevano liberano i mafiosi e coloro che della MAFIA hanno fatto la loro fede. Buon articolo complimenti.
Bellissimo articolo. È vero che in guerra ragioni e torti sono vicendevoli, quello che dispiace e’ aver assistito alla spartizione delle vesti dell’Italia, e che la sx si sia arrogata il diritto di padroneggiare la cultura, pessimo affare!
10 e lode.. purtroppo la storia è scritta da chi vince le guerre.
Dopo quel 25 aprile fini definitivamente il senso di giustizia che venne affidata a chi poi ha ucciso migliaia di persone senza alcun processo! Su queste basi nacque la repubblica che peraltro si avvalse di paurosi brogli elettorali con migliaia di voti favorevoli alla monarchia buttati nell’immondizia o bruciati! Che cosa potevamo aspettarci se questa è la genesi?
È un tema da 10. Ed incontra il mio totale consenso. E inutile ricordare ai nostri figli che bisogna odiare nascondendosi da vigliacchi dietro una “vittoria” ricca di barbarie e portatrice di pace. Che l’ ANPi si vergogni di festeggiare i loro morti senza mai dire una parola anche per quelli cje erano dalla parte opposta magari senza neanche averlo scelto.
L’unità d’Italia è stata costruita con il sacrificio e il sangue di tanti Patrioti che hanno dato la loro vita per le generazioni future: Il sacrificio il sangue e la vita dei nostri nonni e genitori, che hanno combattuto due guerre, sempre per le generazioni future. Grazie al sacrificio il sangue e la vita, di tanti giovani Italiani abbiamo resistito all’onda” Rossa”.E adesso stiamo facendo svendere la nostra Nazione, da quattro puttanelle corrotte, senza alzare minimamente il culo, dalla nostra comoda poltrona, che i nostri predecessori ci hanno regalato, da dove scriviamo e commentiamo con parole inutili, senza alcuna reazione e senza accorgerci che quella poltrona è ormai zoppa, sta cadendo e abbiamo paura di perderla. Quella paura di perdere un finto benessere che abbiamo concorso a costruire e che ci sta rendendo vigliacchi di fronte alle generazioni future. Siamo sicuri che è questo il contributo che vogliamo lasciare ai nostri figli?
Siamo sicuri che in Italia abbiamo perso le palle?
Se non è così, questo è il momento di tirarle fuori i!!!
Devo ancora capire il famoso ” cui prodest”: perché far uccidere migliaia di italiani per rappresaglia senza incidere minimamente sulla liberazione dell’Italia che è stata fatta dagli americani. I partigiani di Tito erano un esercito che si scontrava contro gli eserciti di occupazione, da noi nel 1944 erano poche migliaia di persone.