Tumori, il virus non ferma le cure. L’esperto: «Solo più cautela per chi va in ospedale»

7 Apr 2020 17:18 - di Redazione
Tumori

Cautela, ma non paura perché neanche il virus deve interrompere la terapia dei tumori ematologici. È grosso modo questo il senso dell’appello dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano. A lanciarlo Corrado Tarella, direttore della Divisione ematologia dell’Irccs. « I malati di leucemie, linfomi e mielomi – spiega l’esperto – vivono spesso un’emergenza costante». L’Ieo, quindi, continua a ad accoglierli e curarli. La sanità lombarda ha classificato l’Istituto come centro hub. Significa che qui si concentra l’attività di erogazione delle prestazioni più urgenti e complesse. L’Ieo accetta qualunque paziente presenti queste condizioni. E ne garantisce la sicurezza dal contagio con un percorso separato e indipendente.

All’Ieo di Milano percorsi separati per i pazienti oncologici

Al momento nessun paziente ematologico ricoverato risulta infettato dal virus. E questo nonostante proseguano a pieno ritmo i ricoveri per trapianto di midollo o altre terapie basate su degenze lunghe. Per i malati ematologici, coscienti di essere immunodepressi e quindi esposti al contagio, soprattutto in un ospedale, è un’informazione importante. «Molti tumori ematologici – aggiunge Tarella – non possono aspettare». Tra questi le leucemie acute: «Dobbiamo trattarle nell’arco di giorni, o addirittura, in alcuni casi, di ore», spiega il luminare. Lo stesso vale per i trapianti di midollo: non possono superare un preciso momento dell’evoluzione della malattia. «Un ritardo protratto – avverte Tarella – potrebbe avere serie conseguenze».

«La terapia di alcuni tumori non va interrotta»

Finora l’Ieo ha soddisfatto tutte le richieste ematologiche non dilazionabili. Ha ridotto solo alcune terapie in day hospital e alcuni controlli sebbene molti altri vengono effettuati da remoto. Il virus, insomma, non ha condizionato più di tanto i tempi e le modalità delle varie terapie. Come spiega il direttore scientifico dell’Ieo, Roberto Orecchia, essere hub oncologico «significa continuare a garantire la miglior terapia dei tumori anche in questi tempi assai difficili. Tutti i malati oncologici, puntualizza, sono esposti a un maggior rischio di contrare l’infezione. «Per decidere – conclude l’esperto -, applichiamo una logica di valutazione individuale, paziente per paziente».

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *