Un 25 aprile che fareste bene a festeggiare con i compagni cinesi…

25 Apr 2020 6:00 - di Francesco Storace

Diciamolo, leggere i social sul 25 aprile quest’anno è davvero un po’ triste. Patetico. Tutto sommato un esercizio inconcludente. Oggi ci sarà – come ogni anno – chi “festeggia” e chi no. A differenza degli altri anni non ci saranno insulti dell’estrema sinistra alla Brigata Ebraica solo perché non si può andare in piazza.

Anche se si consentirà- incredibilmente – all’Anpi di poter assembrare “a distanza” un po’ di reduci. Si pensava ad un fiore, invece si fa manifestare “in qualche modo”, come afferma l’ipocrita circolare del Viminale. Ma piazza San Pietro e le parrocchie erano vuote a Pasqua per non ritrovarsi i carabinieri a bloccare il Padre Nostro. La sinistra riesce a far arrabbiare anche i più pazienti.

Il 25 aprile col coronavirus

Noi non siamo felici della piega che prende la questione. E non solo perché in tempi di coronavirus davvero la mente di chi guida la Nazione dovrebbe essere rivolta a ben altro che ad una ricorrenza che comunque non potrà vedere le solite sfilate. Non ne siamo contenti proprio perché abbiamo sempre anteposto ad ogni discussione il rispetto per i Caduti di tutte le parti. La pacificazione tra gli italiani, oltre le barriere. Ma è proprio questa sinistra che cancella persino le parole di Luciano Violante nel 1996 nel suo discorso di insediamento alla presidenza della Camera.

A sinistra non si è mai voluto realmente raccogliere l’invito a superare l’odio e le contrapposizioni del passato. Persino la fase iniziale della pandemia che atterrisce l’Italia e il mondo ha dovuto pagare un tributo incredibile alla caccia al razzismo che non c’era, prendendo spunto solo da davvero limitati episodi di infantilismo.

E francamente non riusciamo neppure a comprendere le polemiche della vigilia del 25 aprile di quest’anno. Come se oggi fosse così impellente intonare Bella Ciao chissà di fronte a quale nemico. Mobilitiamo i compagni cinesi, vista la drammatica coincidenza del passaggio del coronavirus da loro a noi?

Non vogliono la pacificazione nazionale

Un Paese popolato da politici sani di mente eviterebbe lo scontro – per fortuna solo via social e con le solite dichiarazioni senza alcuna conseguenza – su temi di carattere storico quando in ballo è il nostro futuro. Anche perché se dovessimo tirare in ballo poteri spregiudicati e libertà conculcate, oggi ci sarebbe abbondanza di materiale per una “resistenza”. Ma cadremmo nell’errore anche noi.

Per una vita non abbiamo festeggiato il 25 aprile perché è stata la sinistra a imporlo come data di sopraffazione. Ancora meglio: se vuoi che io celebri i tuoi Caduti, non puoi pensare di umiliare i miei Avi che caddero dall’altra parte. Finché l’Italia sarà così, inutile parlarne.

Verrà il momento in cui ciascuno rispetterà sinceramente il dolore altrui e quello sarà il giorno in cui l’Italia sarà concretamente pacificata e unita. Nessuno può pensare che a destra non si ami la democrazia. Ma se si celebra come ai vecchi tempi il 25 aprile persino col coronavirus qualche dubbio ci viene su questa sinistra. In questo momento la paura riguarda la pandemia, e forse ha più forza una preghiera che una canzone che tutto sommato piace solo a una parte di italiani.

Commenti

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  • giovanni vuolo 26 Aprile 2020

    Sono un Italiano, come diceva Toto Cotugno, convintamente, radicalmente di destra, ma basta con la demonizzazione della Cina !!!!! Tante altre nazioni non sono migliori; e, tante altre ancora, celano una feroce tirannia, sotto una vernice di liberalità. Ma la Cina è l’unico Paese che ci ha mostrato afflato e vicinanza; ed è l’unica “via” per uscire dall’asfissiante oppressione economica e pseudo- social-liberale di questa Europa a dominio franco -germanico. Se non ci scrolliamo di dosso questa dipendenza dal vecchio continente, le nazioni buoniste ad oltranza nostre confederate continueranno ad imporci un’immigrazione selvaggia, una finanza che ci spingerà sempre più nel baratro; cosa possiamo mai attenderci da un informe agglomerato di Paesi che saccheggia i nostri conti e non ci concede nemmeno l’obolo dell’elemosina!!! Un organismo che riceve fastosamente la criminale Raketa, umiliando la nostra sovranità !!! La Cina, a mio avviso, è l’unica opzione che abbiamo per spezzare le catene della nostra sommessa sudditanza.

  • Luciano Zippi 26 Aprile 2020

    Honotatoquesto 25 aprile un po’ di coraggio sia sul Secolo che su Barbadillo, ma non può bastare.
    Ho per caso visto, ieri sera, una puntata di Petrolio agghiacciante in cui l’apologia del crimine partigiano è stata arrogantemente vantata da alcuni cosiddetti storici pagati dallo Stato italiano tramite gli istituti della resistenza.
    Altro che Cina, qui siamo al covid resistenziale, il regime antifascista non fa più parlare nessuno e lo fa, subdolamente, in nome della libertà…
    Bisogna non cercare la pacificazione, anzi bisogna bisogna andare allo scontro storico ed ideologico: non sono bastati Pisanò e Pansa…
    Ci vuole la politica, altrimenti questo regime potrà fare quello che vuole e tenerci in schiavitù perenne.

  • tommaso bisi griffini 25 Aprile 2020

    gli inutili partigiani hanno fatto più morti dopo la guerra che il corona virus.
    E’ ora di mandarli a cagare.

  • Siro fanunza 25 Aprile 2020

    Grande Storace. È solo una adunata di comunisti parassiti.

  • maurizio pinna 25 Aprile 2020

    Breve promemoria per i “liberatori”.
    Il 25 aprile 1945, un distaccamento militare francese di 22mila uomini era attestato in Valle d’Aosta, dopo il Piccolo S.Bernardo. Il 27 aprile si unirono anche 2mila uomini del PCF appartenenti alla resistenza francese e cominciarono la marcia di conquista della Valle. Sembrava una passeggiata, ma a La Thuille si imbatterono nella 12ª Batteria del Gruppo “Mantova” del 1º Reggimento artiglieria della 4ª Divisione alpina “Monterosa” RSI ed agli Alpini delle Fiamme Verdi (eredi dei “famigerati” arditi della I GM) che respinsero l’avanzata francese dal 26 aprile al 5 maggio, quando arrivarono gli americani che, nel prendere in consegna le posizioni italiane, schierarono, all’altezza di Pré-Saint-Didier, una colonna di autoblindo pronte a far fuoco contro unità francesi intenzionate ad aprirsi il passaggio verso Aosta.
    Nel frattempo, per la difesa di Aosta erano sopraggiunti anche gli alpini dei battaglioni “Varese” e “Bergamo” del Reggimento alpini della Divisione “Littorio”.
    Forse “pericolosi” fascisti ma con un indubbio senso di amore per una Patria, che allora come ora era stata svenduta allo straniero per un piatto di lenticchie.

  • Pasquale Masellis 25 Aprile 2020

    Mi ricordo quando non mi perdevo un comizio di Almirante, di Tatarella e tanti altri, siamo, siete, io non più, sempre con il capo rivolto al passato.

    Perchè continuate a fare il gioco dei comunisti? Ignorate il 25 aprile, non ne fate cenno, nè in bene nè in male, silenzio assoluto.

    Cadete sempre nella trappola dei Trinariciuti, come ha fatto L’on La Russa parlando ,per l’ennesima volta ,dei partigiani bianchi e della guerra vinta da Americani ed Inglesi.

    Mussolini la guerra l’ha perduta, lo volete capire o no? Lutti, leggi razziali, son più che sufficienti a condannare quel periodo.

    Ve lo dice uno che ha un disprezzo per i personaggi che calpestano la Costituzione ogni giorno.

    Finitela di fare le vittime, siate propositivi, evitate di farvi etichettare come fascisti.

  • dante ciceri 25 Aprile 2020

    parole sante, ma non ascoltate da questo governo fatto da sinistroidi e pentastellati

  • Giuseppe La Porta 25 Aprile 2020

    Concordo anche se la pacificazione tra italiani non ci sarà fintantoché il 25 aprile sarà annoverato tra le festività nazionali . Una festa di parte non può essere una celebrazione di unità nazionale anche per coloro che hanno combattuto per l’onore d’Italia e che quella data la vedono come la sconfitta in una guerra mondiale . Che si scelga come data il 4 novembre anniversario delle Forze Armate e vero simbolo del sacrificio di tanti soldati che hanno combattuto per difendere e rendere grande L’Italia. Fu se non sbaglio un ottima proposta di Giorgia Meloni donna coraggiosa e leale verso la Storia con la S maiuscola .

  • Stefano 25 Aprile 2020

    Io lascerei all’Anpi libertà fi manifestazione e di assembramento.
    Onde agevolare il lavoro del Covid.

  • aldo 25 Aprile 2020

    Oggi non è un giorno di festa. Non aggiungo altro. Prego per quei giovani che hanno donato la vita per un ideale che non è quello dell’ anpi.