«Un fiore per le vittime delle “marocchinate”». C’è anche chi il 25 aprile lo celebra così

24 Apr 2020 15:03 - di Redazione
Marocchinate

«Siamo sorpresi per l’autorizzazione data dal governo all’Anpi e alle altre associazioni di partecipare alle celebrazioni del 25 aprile. Noi ricorderemo con un fiore e una canzone chi subì le violenze dei cosiddetti liberatori». Lo sfogo è di Emiliano Ciotti, scrittore e presidente dell’Associazione nazionale vittime delle “Marocchinate“. Un termine, quest’ultimo, che ai più giovani dice poco o niente. Ma serve ad indicare le violenze di massa compiute soprattutto a danno delle italiane da parte dei goumier francesi. Questi ultimi erano soldati di nazionalità marocchina inquadrati nel Corpo di spedizione francese, nel corso della Seconda guerra mondiale. La storia raccontata dal film “La Ciociara” interpretata da Sofia Loren.

Emiliano Ciotti: una preghiera anche per i morti nelle foibe

«Questo dietrofront del governo – aggiunge Ciotti – è incomprensibile e mette seriamente a rischio la salute dei cittadini, creando assembramenti che si potevano benissimo evitare». In effetti, registriamo tutti quotidiani appelli a restare a casa. E chi non lo fa becca la multa. «Sono bastate le proteste di questa associazione – recrimina il presidente delle vittime delle “Marocchinate” – per far cambiare repentinamente idea al governo. Dal canto nostro non possiamo rimanere inerti di fronte a questa situazione e commemoreremo le donne e gli uomini italiani che subirono le violenze dei soldati alleati nel periodo 1943-1945».

“Marocchinate” indica gli stupri compiuti dai “liberatori”

Anche gli iscritti all’Anvm manifesteranno, ma nel pieno rispetto delle distanze di sicurezza e indossando guanti e mascherine. «In questo modo – prosegue Ciotti – si recheranno a un monumento significativo della propria città per deporre un fiore e un cartello che ricordi la memoria delle vittime delle marocchinate e i martiri delle foibe». Ma il programma prevede anche una seconda iniziativa. Ciotti la spiega così: «Faremo risuonare sui balconi, dalle finestre e nei social, la canzone intitolata “Le marocchinate”,  scritta e interpretata da Ted Bee». Della «storia italiana – conclude – fanno parte anche la vergogna delle marocchinate e il dramma delle foibe. E sabato 25 aprile ricorderemo queste pagine che qualcuno vuole nascondere o deformare a suo piacimento».

Commenti

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  • Mariano Luigi 25 Aprile 2020

    OGGI è il 25 04 2020 il mio primo pensiero ,mio padre e mia madre , a quel tempo nemmeno si conoscevano pensavo al loro 25 04 1945 .
    Pensavo a quel Italia che usciva dalla guerra ,prima tutta Fascista poi Partigiana
    ma la cosa che penso di più, come avranno vissuto quel giorno Luigi e Bruna quali erano le loro sensazioni le loro speranze quali i loro dolori cosa sentivano veramente nel loro cuore ,quante cose brutte avranno visto e di quante ne avranno sentito parlare. Oggi è il 25 04 2020 è sabato un sabato di quarantena per la stragrande maggioranza delle persone in tutto il mondo ,quanto lontano è quel 25 aprile 1945