Ustica, Mollicone: “Serve verità. Ora via il segreto di Stato dagli atti sul Lodo Moro”
Togliere il segreto di Stato dagli atti relativi al Lodo Moro per arrivare a fare chiarezza sulla strage di Ustica. Dopo la sentenza con cui la Corte d’Appello ha condannato lo Stato a risarcire la compagnia Itavia con 330 milioni di euro, a chiederlo sono il deputato di FdI, Federico Mollicone, e il senatore di Idea-Cambiamo, Gaetano Quagliariello, che sul tema ha anche presentato un’interpellanza al presidente del Consiglio.
Mollicone: “Urgente desecretare gli atti sul Lodo Moro”
Per Mollicone, che è co-promotore dell’Intergruppo parlamentare ‘La verità oltre il segreto’, “la sentenza su Itavia è incongruente e inadeguata a contraddire la sentenza penale già passata in giudicato”. Inoltre, “in caso si riconosca che ad abbattere il volo sia stato un missile dovrebbero essere gli alleati, americani o francesi, a pagare. E non lo Stato italiano per supposta negligenza”. Ciò che è certo è che “numerosi sono ancora i misteri dietro la strage di Ustica”. Mollicone quindi sottolinea che la sentenza, “che ancora nasconde la verità sugli autori, ricorda necessità e urgenza della desecretazione degli atti sul Lodo Moro. In particolare – spiega – i cablogrammi del capocentro Sismi a Beirut Giovannone“. Un passaggio necessario “per rimuovere le opacità sulla storia repubblicana e le vicende del terrorismo interno e internazionale durante gli anni della Guerra Fredda. Così da garantire verità storica e giudiziaria per le vittime di quegli anni”.
L’interpellanza di Quagliariello dopo la sentenza su Ustica
Anche per Quagliariello è necessario declassificare quei documenti e, semmai, presentare il conto agli alleati. “Se le sentenze civili, che dicono il rovescio di quella penale, scrivono che ‘è più probabile che non’ che l’aereo sia stato abbattuto da un missile, non si capisce perché lo Stato italiano, come nel caso del Cermis, non chieda di pagare i risarcimenti alla Nato o ai nostri alleati francesi e statunitensi“. Inoltre, prosegue il senatore illustrando l’interpellanza, “ho sollecitato fortemente il governo a togliere la classificazione di Segreto e Segretissimo ai messaggi che arrivavano dalla nostra Ambasciata a Beirut, dal 1979 sino al mattino del 27 giugno 1980, relativi al Lodo Moro e alle minacce di rappresaglia palestinese per il sequestro dei missili terra aria ad Ortona, dai quali emerge una terribile verità ben diversa da quella raccontata da film e sceneggiati. E che la Cassazione Penale ha bollato come fantascienza”.
Fosse successo all’epoca del Duce che un aereo civile fosse stato abbattuto nello spazio aereo senza che nessuno dei vari generali ci sapesse dire da chi, sarebbero stati messi subito al muro.