Azzolina non ne azzecca una: sciopero dei “maturandi”, con loro presidi e prof
L’hashtag che corre sul web è #ioscioperodacasa. Contro la ministra Lucia Azzolina, ovviamente. Dopo le proteste per la ripartenza a settembre, metà da casa e metà in aula, dopo la rivolta contro l’esame di terza media organizzata malissimo, stavolta tocca alla Maturità. La ministra della Pubblica Distruzione, ha messo anche qui tutti d’accordo, contro di lei. Gli studenti, che oggi sono in sciopero, i presidi, preoccupati per la maturità che non ha ancora preso forma, e i prof, che non sanno come farel Ma non solo.
I silenzi e i pasticci della ministra Azzolina
L’incertezza della ministra Azzolina, che a poco più di un mese dalla prova non ha ancora comunicato ufficialmente come si svolgeranno gli esami, è quasi peggio delle sue regole annunciate. L’ordinanza sulla maturità è al vaglio del Consiglio superiore della Pubblica istruzione che ha tempo fino a domani per esprimere il prescritto parere. Ma i presidi sono già sul piede di guerra. Qualche giorno fa, è stata lanciata una petizione indirizzata al premier Giuseppe Conte e alla ministra Azzolina che ha raccolto quasi 50mila firme, con la quale gli studenti chiedono l’abolizione dell’unica prova rimasta, il colloquio del 17 giugno, e una migliore didattica a distanza.
I punti critici sull’esame di maturità sono la difficoltà di presentarsi con una preparazione adeguata al colloquio, dopo due mesi di difficile didattica a distanza, la confusione su come si svolgerà on line l’esame, la mancanza di documenti ufficiali su cui basare la preparazione degli esami, lo scarso preavviso concesso agli studenti.