Battisti, l’ultima beffa: ha paura del Covid e chiede la scarcerazione. Meloni e Salvini: marcisca in carcere
Che tempismo, però… nelle stesse ore in cui il presidente Mattarella, e un paese intero, commemorano le vittime del terrorismo, Cesare Battisti torna a farsi vivo. E con un’istanza presentata al magistrato di sorveglianza dai suoi difensori, l’ex terrorista dei Pac chiede di beneficiare delle misure alternative alla detenzione in carcere alla luce del rischio contagio da coronavirus. «La richiesta di trasferimento dal carcere di Oristano all’abitazione di parenti nel Lazio – spiega all’Adnkronos l’avvocato Davide Steccanella – sarebbe motivata dall’età di Battisti e dal suo stato salute con problemi polmonari». L’indignazione è d’obbligo. Almeno quanto per i boss scarcerati…
Cesare Battisti ha paura del Covid: e chiede la scarcerazione
Battisti, che sta scontando l’ergastolo per quattro omicidi, continua a voler apparire come una vittima. Come un perseguitato dalla giustizia. Tanto che, spiega il suo difensore, «è di fatto da un anno e mezzo in isolamento. Ben più dei sei mesi previsti – denuncia ancora il suo legale Steccanella – senza contatti con altri detenuti. Perché in quel carcere non c’è nessuno con la sua stessa classificazione». E così, avvocato e assistito, tentano l’ultimo bluff. In difesa di un ex terrorista che ha seminato sangue e paura. Che ha colpito uccidendo e irriso tutti fuggendo. Un uomo che, dopo aver ammazzato senza pietà, non ha mai invocato il perdono dei familiari delle sue vittime. Né si è mai detto pentito di essersi armato il pugno. ottenendo, nonostante tutto, la possibilità di poter contare su una rete potente di protezioni internazionali.
L’ultima beffa ordita dall’ex terrorista: vorrebbe andare a casa di parenti nel Lazio
Ha latitato anni e anni, frequentando i salotti radical chic di Parigi. E godendo del premio della notorietà con la pubblicazione dei suoi libri. Se l’è spassata in Brasile, dove è stato paparazzato persino a brindare alla blindatura ordita per lui dall’ex presidente Lula, con tanto di pinte di birra. In fuga dal Brasile, aveva già trovato appoggi in Colombia, dove avrebbe riparato se non fosse stato intercettato dagli agenti. Così, dopo aver tentato l’ennesima fuga in altri Paesi del Sudamerica, alla fine, braccato, è stato chiamato a rispondere delle sue sanguinose responsabilità: in carcere. E ora, non ancora pago, invoca nuovamente clemenza. E imbastisce di fronte ai giudici l’ennesima beffa. Che ferisce tutti e offende sopratutto i familiari delle sue vittime.
I commenti indignati di Giorgia Meloni e Matteo Salvini
Sul caso, allora, interviene tra gli altri tempestivamente Giorgia Meloni. La numero uno di Fratelli d’Italia, dalla sua pagina Facebook, commenta la richiesta di scarcerazione avanzata dall’ex terrorista, scrivendo: «Dopo boss e mafiosi di ogni tipo, ora anche l’assassino e terrorista Cesare Battisti chiede di essere scarcerato perché “impaurito” da un possibile contagio da Covid in galera.
Lo Stato non si pieghi alle richieste di questo criminale: Fratelli d’Italia è pronta a fare le barricate per impedire in ogni modo che l’assassino Battisti la faccia franca con la scusa del Coronavirus». Anche Matteo Salvini non ci sta. Il leader della Lega replica alla richiesta avanzata dal detenuto “intimorito dal Covid” e dichiara: «L’assassino Cesare Battisti, condannato all’ergastolo per quattro omicidi, chiede di uscire dal carcere perché “teme il virus”. Quando ha ucciso non aveva paura però. E non chiese alle sue vittime se avevano paura… Stia in carcere, al sicuro. Fino alla fine dei suoi giorni».
Fabio Rampelli (Vpc-Fdi): sorvegliamo la magistratura di sorveglianza…
«Nel massimo rispetto dell’operato della magistratura di sorveglianza, reputo la richiesta di Cesare Battisti una vergognosa strumentalizzazione della tragedia pandemica che ha ucciso trentamila italiani e bloccato il sistema economico». Lo dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati ed esponenti di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli. Che poi, a stretto giro aggiunge anche: «Quest’uomo responsabile di efferati omicidi di cui non si è mai pentito presenta tutti i caratteri che ne impediscono la scelta dei domiciliari. Dopo lo scandalo sul quale il ministro Bonafede è chiamato a rispondere politicamente e a chiarire le responsabilità sue. Del Capo del Governo. E quelle della magistratura nell’autonomo esercizio del suo potere, si riportino in carcere i mafiosi e non si scarcerino i terroristi».
Sicuramente verrà scarcerato
Gli amici di sempre sono sempre attivi
Miserabile assassino, da noi non ci sono i lavori forzati, dobbiamo mantenerli gratis
Che crepi marcio in galera !
I pluriassassini come questo debbono marcire in galera finché vivono
È già in isolamento. Che resti in quarantena prolungata a vita, al sicuro dal virus