Caos toghe, De Magistris: «I pm di sinistra mi elogiavano solo se indagavo Berlusconi» (video)
Il caso Palamara comincia a far vomitare decenni di uso politico della giustizia. E ora tocca a Luigi De Magistris, sindaco di Napoli e già eurodeputato, togliersi il sassolino dalla scarpa. Lui è un altro magistrato finito in politica. A sinistra, ovviamente. Ma la circostanza non gli ha impedito, ieri da Giletti, di sferrare un attacco violentissimo a Giorgio Napolitano e a Nicola Mancino colpevoli, a suo dire, di averlo allontanato da inchieste bollenti quando il prima sedeva al Quirinale e il secondo presiedeva (di fatto) il Csm. Il trait-d’union tra questa sua risalente vicenda e lo squallore giudiziario recente è Francesco Basentini, l’ex-capo del Dap costretto a dimettersi dopo l’uscita dal carcere di mafiosi conclamati causa l’emergenza Covid.
La denuncia di De Magistris a Non è l’Arena
È proprio Basentini, secondo De Magistris, a denunciarlo nel 2007 al Csm. All’epoca, l’attuale sindaco di Napoli era pm a Catanzaro e in questa veste aveva ordinato una perquisizione al procuratore di Potenza. «Scoprendo – ha rivelato nel corso di Non è l’Arena – un grumo di interessi, gli stessi che stanno venendo fuori nel vicenda Palamara». Nel frattempo, però, la denuncia di Basentini aveva attivato il Csm. Lì Mancino e il «mandante Napolitano» si mossero e «io – ricorda De Magistris – fui allontanato da quelle inchieste». E non è finita. Perché a dichiarargli guerra, oltre ai vertici del Csm, furono anche «tutte le correnti». Anzi lo fecero fuori. Il motivo lo ha ricordato il diretto interessato: «Perché fino a quando indagavo su Berlusconi, mi facevano l’applauso. Come cominciai ad indagare a sinistra, mi dissero: ma che fai, indaghi pure a sinistra?».
A Bonafede: «S’informi meglio prima di fare le nomine»
E chi era il capo dell’Anm, il sindacato delle toghe? Proprio Palamara. Quando De Magistris fu allontanato, la prima reazione fu la sua. E per dire che «il sistema ha dimostrato di avere gli anticorpi». A distanza di anni, l’ex-pm Ma De Magistris assapora il gusto della vendetta. E dice: «Ditemi voi se questa è una frase mafiosa o una frase di un magistrato». Giudizio rovente. Ma, ha aggiunto, «mi assumo la responsabilità penale e civile di quello che dico». Per De Magistris, tutto torna: «Basentini va al Dap», per poi essere rimpiazzato da Petralia che nel Csm dell’era Napolitano- Mancino «era componente della prima commissione». La chiusa dell’ex-pm è tutta per il grillino Bonafede: «Il M5S va col grido “onestà onestà” per dare forza ai magistrati coraggiosi, ma informatevi meglio».
Se De Magistris ha le prove per dimostrare anche una parte di ciò che ha detto è giunto il momento di una riforma RADICALE della nostra Magistratura, dove i bravi e gli onesti sono offuscati dalla mascalzonaggine di tanti, purtroppo, che infangano la toga con la quale Falcone e Borsellino sono morti. Vergogna! E, soprattutto, vergogna alla sinistra, comunque si chiami ora e si sia chiamata negli anni, che ha sempre tramato per ottenere per via giudiziaria ciò che la volontà popolare le aveva negato!
30 anni di distruzione dell’Italia, mentre molti italiani godevano, creduloni, e Lega, AN, comunisti e grillini facevano il pieno di voti. Chi ha tirato le fila di tutto ciò? E chi le tira ora? O è come quando un boss mafioso finisce in galera perché qualcun altro gli ha fatto le scarpe?
Povera Italia, anzi, poveri italiani!. Alla luce di quanto sta emergendo nella magistratura, forse si arriverà a riconsiderare l’èra “mani pulite” col lecito sospetto delle sue ideologiche discriminazioni?
Che bella cosa è na jurnata e Sole.
Bravo De Magistris, un uomo che fa onestamente il raccolto delle sue esperienze di vita e mostra i frutti, anche quelli venuti male, è un uomo onesto e merita rispetto. Auguri per la nostra Napoli e per la nostra Italia che sta per rinascere.
Adesso lo dice perche’ sono nella cacca?
Perche non lo diceva 15 anni fa.