Cesare Battisti resta in carcere: pure lui voleva andare ai domiciliari con la scusa del coronavirus
Resta in carcere l’ex terrorista rosso e pluriomicida Cesare Battisti. I giudici del tribunale di sorveglianza di Cagliari hanno rigettato la richiesta di scarcerazione dell’ex super latitante dei Proletari armati per il comunismo. Nei giorni scorsi Battisti aveva chiesto di andare agli arresti domiciliari a casa dei parenti per il timore di contagio a causa dell’emergenza coronavirus.
La richiesta di domiciliari per Covid-19
Cesare Battisti sta scontando l’ergastolo nel carcere di Oristano dopo l’estradizione in Italia un anno fa.L’arresto ha messo fine a 37 anni di latitanza, trascorsi per lo più tra Francia e Brasile, dove ha goduto di poderose coperture politiche. I legali di Battisti, condannato all’ergastolo per quattro omicidi, presentarono al Tribunale di sorveglianza la richiesta per potere beneficiare delle misure alternative alla custodia cautelare in carcere per timore di essere contagiato dal Covid-19. Secondo l’avvocato, Battisti, che si trova in isolamento, soffrirebbe di diverse patologie.
Cesare Battisti pronto per la sua “Fase 2”
Appena una decina di giorni fa era stata diffusa la notizia che Battisti sarebbe tornato a pubblicare un romanzo in Francia, dove a partire dalla metà degli anni Novanta godette della fama e dei privilegi dello scrittore di successo. “Non c’è mai stato alcun problema di stampa, ma abbiamo dovuto lasciare un po’ di tempo tra l’annuncio delle sue confessioni e la pubblicazione“, ha dichiarato l’editore di Battisti, Gwenaëlle Denoyers, chiarendo che l’uscita del libro era inizialmente prevista per lo scorso ottobre e facendo trapelare la notizia che l’ex terrorista sta già lavorando a un nuovo libro. Insomma, tra fasti editoriali e domiciliari, Battisti già si prefigurava una comoda Fase 2. Invece, a quanto pare, c’è un giudice a Cagliari.