Conte non si smentisce: il più bello del reame è lui. Draghi premier? «Solo chiacchiericcio»
Le voci su “larghe intese” e Mario Draghi presidente del Consiglio? Solo «chiacchiericcio»: la maggioranza è «solida». Violazioni della Costituzione a colpi di Dpcm? Ma quando mai? Anzi, «sono orgoglioso di avere rispettato l’equilibrio tra poteri costituzionali». Giuseppi Conte non si smentisce. Che sia la Fase 1 o quella 2, il più bello del reame resta lui. E se nessuno glielo dice, se lo dice da solo, come appunto nell’intervista alla Stampa oggi in edicola. Basta leggerne l’incipit per rendersene conto: «Sono fortemente convinto che un sistema come il nostro non abbia affatto bisogno di investiture messianiche, né di uomini investiti di pieni poteri. Più semplicemente ha bisogno di persone che abbiano cultura istituzionale e senso di responsabilità, consapevoli di dover agire per il bene comune, non distratti dal proprio ”particulare” o condizionati da gruppi o cordate». Praticamente, l’identikit di se stesso.
Conte intervistato dalla Stampa
Ovviamente, non è così, ma il premier ormai se ne è convinto e tanto fa. Così come sugli strappi alla Costituzione. Non solo non ammette di averne fatti, seppur spintovi dall’emergenza, ma addirittura sottolinea che a ispirarlo sono stati sempre i «principi di trasparenza, massima precauzione, proporzionalità e adeguatezza». Quanto sia bravo e insostituibile, Conte lo fa capire meglio quando parla della Fase 2, che parte domani. Un obiettivo, puntualizza, raggiunto «non casualmente», ma grazie al «poderoso sforzo collettivo che abbiamo fatto tutti insieme». Bontà sua riconosce che «questa nuova fase ci è costata enormi sacrifici» e avverte: «Non può essere intesa come un ‘liberi tutti“».
Il premier esclude la «patrimoniale», ma accenna al «risparmio» degli italiani
Restano, dunque, pressoché intatte le regole sul distanziamento. «Evitiamo gesti di disattenzione o, peggio, un’opera di rimozione collettiva», è l’esortazione del premier. Tanto più, ricorda, che «siamo ancora in piena pandemia». Il virus, ricorda Conte, «continua a circolare tra noi». Quanto ai contraccolpi dell’epidemia nelle tasche degli italiani, Conte è stato alquanto sibillino. Ha detto di «escludere una patrimoniale» e ha assicurato che «il nostro debito rimane sostenibile» facendo tuttavia riferimento al «quadro di un risparmio privato molto cospicuo». Ma decisivo è l’apporto della Bce. Sarà infatti il suo programma d’acquisti a garantire i titoli del «debito aggiuntivo che dovremo collocare per fronteggiare la crisi». Ciò nonostante il più bravo resta lui.