Conte ringrazi il centrodestra: senza i suoi voti, non avrebbe potuto stanziare i fondi
Non ci sarà mai una fase 2 senza l’erogazione di soldi a fondo perduto per le piccole imprese e per le famiglie. Per ripartire, l’Italia ha bisogno di aiuti concreti, non di fare nuovi prestiti che magari vanno a sommarsi a quelli già esistenti. Conte può dire quello che vuole nelle sue vaniloquenti conferenze stampa, perché nessuno più gli crede, avendo dato ampiamente prova di essere un bugiardo.
Senza il centrodestra in Senato sarebbe stata una disfatta
La fase 2 non esiste ancora e se non fosse stato per il centrodestra non si sarebbero mai create neanche le condizioni per poterla attuare. Nei giorni scorsi, infatti, se non ci fosse stato il voto unanime delle opposizioni, il governo non avrebbe avuto neanche i numeri in Senato per approvare lo scostamento di bilancio, ovvero per erogare 55 miliardi in più (il centrodestra in verità ne chiedeva 75).
A Palazzo Madama occorreva una maggioranza qualificata
Le norme, per votazioni di questo genere, impongono una maggioranza qualificata, che al Senato è di 160 voti. In quel momento come dimostra la votazione precedente, il governo aveva soltanto 158 voti. Per cui senza il voto di Forza Italia, Lega e FdI quei soldi non si sarebbero potuti stanziare. Il centrodestra ha fatto bene a votare a favore dello scostamento di bilancio perché si tratta di risorse che vogliamo dare a famiglie e imprese.
Conte ha il dovere di definire la fase 2 con il centrodestra
Ma adesso Conte avrebbe il doppio dovere di definire la Fase 2 economica insieme alle opposizioni. E invece fa confusione, non ascolta nessuno e continua nel suo atteggiamento di supponenza. Urge un intervento immediato del Presidente Mattarella, il quale, dall’alto del Quirinale, non può continuare solo a seminare retorica. Benissimo i discorsi alla Nazione, giustissimo l’appello al dialogo e all’unità, ma poi è necessario che il Capo dello Stato verifichi di persona chi si assume le proprie responsabilità e chi no.
Il premier fa l’opposto di quanto chiesto da Mattarella
A questo punto è necessario chiamare in causa anche il Presidente della Repubblica, perché quello che stanno facendo Conte e il governo è esattamente l’opposto di quello che giustamente Mattarella aveva auspicato. Il Capo dello Stato vigili un po’ di più sulla condotta del governo, perché il primo ad essere ignorato è proprio lui. Che cos’è l’unità nazionale se nessuno ascolta e non ci si confronta? Servilismo? Non vogliamo credere che Mattarella sia d’accordo con chi sta calpestando il ruolo del Parlamento e della democrazia. Il Quirinale batta un colpo, o lo ‘shampoo’ glielo fanno gli italiani.