Diliscando – Roma
3 Mag 2020 0:01 - di Redazione
Diliscando
Viale del Vignola, 7/9 – 00196 Roma
Tel. 06/89131376
Sito Internet: www.diliscando.it
Prezzi: zantipasti 10/14€, primi 11/15€, secondi 18/22€, dolci 7€
Giorno di chiusura: Domenica sera
OFFERTA
Ha aperto alla fine del 2018 questo elegante ristorante ubicato nel quartiere Flaminio, dalla proposta incentrata sui prodotti del mare, senza disdegnare con alcune digressioni terragne. Ben dimensionato il menù con piatti descritti con cura che parlano di una cucina moderatamente creativa, ben realizzata alla prova dei fatti. Gradevole l’accoglienza affidata a un calice di Prosecco accompagnato da polentina fritta con maionese di acciughe, entrambi offerti. È stata poi la volta di due buoni antipasti: perfetta la cottura delle seppie servite con purea (troppo densa) di broccolo romanesco, guanciale e pecorino in un insieme equilibrato, così come quella del filetto di sgombro con caponatina bianca, ben eseguita ma volutamente servita fredda in un gioco di temperature a nostro avviso superfluo. Contrasto caldo/freddo dichiarato pure per gli agnolotti “Diliscando” serviti con un ristretto di pesce eccessivamente sapido, ripieni di ricciola e con un carpaccio dello stesso pesce nelle intenzioni freddo, in realtà cotto dal calore della pasta (sarebbe stato meglio prevedere una tartare quale crudo); ottimi, invece, gli spaghettoni Felicetti con le sarde, finocchietto e mollica. Ben fatta, passando ai secondi, la triglia scottata con cavolo verza e gel di agrumi alle erbe, così come abbiamo apprezzato il dessert: meringa, castagne e composta di more, perfetto se avesse previsto una componente acida più marcata. Nonostante la presenza di una carta dei caffè, che prevede pure tre validi amari oltre ai distillati, l’espresso da noi provato ci ha deluso in quanto sottoestratto e non complesso come la descrizione lasciasse presagire.
Ha aperto alla fine del 2018 questo elegante ristorante ubicato nel quartiere Flaminio, dalla proposta incentrata sui prodotti del mare, senza disdegnare con alcune digressioni terragne. Ben dimensionato il menù con piatti descritti con cura che parlano di una cucina moderatamente creativa, ben realizzata alla prova dei fatti. Gradevole l’accoglienza affidata a un calice di Prosecco accompagnato da polentina fritta con maionese di acciughe, entrambi offerti. È stata poi la volta di due buoni antipasti: perfetta la cottura delle seppie servite con purea (troppo densa) di broccolo romanesco, guanciale e pecorino in un insieme equilibrato, così come quella del filetto di sgombro con caponatina bianca, ben eseguita ma volutamente servita fredda in un gioco di temperature a nostro avviso superfluo. Contrasto caldo/freddo dichiarato pure per gli agnolotti “Diliscando” serviti con un ristretto di pesce eccessivamente sapido, ripieni di ricciola e con un carpaccio dello stesso pesce nelle intenzioni freddo, in realtà cotto dal calore della pasta (sarebbe stato meglio prevedere una tartare quale crudo); ottimi, invece, gli spaghettoni Felicetti con le sarde, finocchietto e mollica. Ben fatta, passando ai secondi, la triglia scottata con cavolo verza e gel di agrumi alle erbe, così come abbiamo apprezzato il dessert: meringa, castagne e composta di more, perfetto se avesse previsto una componente acida più marcata. Nonostante la presenza di una carta dei caffè, che prevede pure tre validi amari oltre ai distillati, l’espresso da noi provato ci ha deluso in quanto sottoestratto e non complesso come la descrizione lasciasse presagire.
AMBIENTE
È uno dei punti di forza del ristorante: giusta illuminazione, un’eleganza non pesante a richiamare elementi del mare, alcuni tavoli dal piano in legno a vista accostati ad altri con ceramiche azzurre dalla curata mise en place. Completano il quadro le originali pareti con pennellate color oro, la bella esposizione di bottiglie e una piacevole musica di sottofondo.
SERVIZIO
Preciso e disponibile.
Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2020 – www.lapecoranera.net