“Famosa solo per il c…o”: il caso Hunziker-Botteri fuori controllo. Ricci manda a Dagospia insulti e minacce ricevute
Il caso Hunziker-Botteri sta acquisendo i contorni dell’incubo. Adesso davvero basta. Il caso che ha letteralmente travolto Striscia la notizia, e la sua conduttrice Michelle Hunziker in particolare, sta assumendo connotati davvero giganteschi. E drammaticamente gravi. Oltre che grotteschi. A dimostrazione che, come solo si prova a sfiorare, da lontano e con toni satirici, una giornalista chiaramente schierata, subito i militanti buonisti intervengono a gamba tesa in difesa di una loro paladina. Richiamando all’ordine su tutto un po’; dall’ossequio alle quota rosa, al richiamo all’ordine sui confini del diritto di satira.
Il caso Hunziker-Botteri a “Striscia”: l’intervento di Laura Boldrini
Come con l’intervento di Laura Boldrini che, a caldo. E subito dopo la difesa di bandiera di viale Mazzini, è stata tra le prime a dichiarare: «La Botteri è una giornalista acuta. Ogni cliché denota sessismo». Aizzando una cagnara che, al contrario, forse sarebbe stato meglio silenziare in poche ore. E che invece, sta schiacciando sotto il peso dell’aggressività tutt’altro che virtuale, un’altra donna. Lasciandola in pasto a leoni da tastiera, pronti a minacciare e insultare lei, e la sua famiglia, pesantemente. Ma è facile lanciare appelli contro sessismo e in nome della deontologia, un po’ meno controllare e arginare i suoi effetti. Ancor più immediato è però chiedersi: perché questa difesa di bandiera tardo femminista deve valere solo a senso unico? Pur consapevoli che, affrontando la vexata quaestio, rischiamo di aggiungere altro fiele all’amaro calice propinato ai suoi protagonisti-vittime, non possiamo non esimerci dall’affrontarlo.
Una vicenda montata a dismisura e fuori controllo
Poco conta, allora, che la bionda Michelle sia da sempre in prima linea contro la violenza, anche verbale, sulle donne. E ancor meno che la stessa protagonista del “caso Botteri”, sia intervenuta in prima persona, chiarendo contorni e spirito del servizio che ha indignato i benpensanti all’opera e scatenato i soliti polemisti sul web. per non parlare della difesa di bandiera tentata dal tg satirico, che sulle prime ha provato a ridimensionare tutta la vicenda asserendo: Il “Body shaming è cosa seria. Non confondiamolo con una messa in piega». Niente. Non c’è stato nulla da fare. Sui social, per quanto sgomberato il campo da equivoci e giustificazioni di rito, continua a rimanere aperto il file “Striscia-Botteri”. Che a ogni ora che passa acquisisce nuove dosi di veleno e di violenza. Insomma, quel servizio del tg satirico proprio non è andato giù. e la vicenda, condita di insulsa speculazione, continua ad essere decisamente fuori controllo. Tanto che, alle accuse di “body shaming” a danno della giornalista Rai indirizzate a Michelle Hunziker, si aggiungono in questi giorni offese e insulti a profuzione. mirati alla donna e alla professionista tv. Tutti comunque assolutamente gratuiti quanto brutali.
Ricci manda a Dagospia i post degli hater contro Michelle Hunziker…
Così oggi, apprendiamo dal sito di Libero, «l’ufficio stampa di Striscia ha inviato a Dagospia una raccolta dei messaggi ricevuti dalla conduttrice, alcuni dei quali davvero molto pesanti nel contenuto». Insulti che vanno da uno spietato «sei famosa solo per il c***», a un ancor più volgare (se possibile) «se non ti sc*** Eros Ramazzotti eri ancora in Svizzera a mungere le vacche». E non è neppure bastato tutto ciò. gli hater attivi sul fronte anti-Hunziker si sono scatenati anche prendendosela con la figlia Aurora, alla quale qualcuno ha pensato di rivolgersi postando: «Sei venuta brutta come il colera». ricordiamo allora, come fa il sito di Libero riprendendo le parole di Antonio Ricci, che tutta questa bordata di ferocia, «È la diretta conseguenza dell’indegna gazzarra che anche voi avete contribuito a scatenare – ha scritto il tg satirico di canale 5 –. Un desolante campionato di volgarità, insulti sessisti e scempiaggini a danno di una donna e della sua famiglia».