FdI: “Ora commissione inchiesta su mascherine acquistate da Regione Lazio”
“Prendiamo atto che Zingaretti è passato dal ‘vi querelo’ al ‘vi ringrazio’ e ha dato diponibilità per andare fino in fondo nella incresciosa vicenda delle mascherine acquistate dalla Regione Lazio. Ribadiamo la necessità di una commissione d’inchiesta nell’interesse delle tante persone oneste che in questa vicenda sono parte lesa. Ci auguriamo che oggi il Consiglio regionale si esprima in tal senso”. Lo ha dichiarato Paolo Trancassini, deputato di Fratelli d’Italia e coordinatore regionale Lazio di FdI.
Durissimo anche l’intervento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo. “Le responsabilità penali sono personali e saranno accertate. Ma adesso mi rivolgo all’uomo, per di più ex malato e alla sua responsabilità politica. E gli chiedo di cacciare i mercanti dal tempio delle istituzioni”.
Mafiosi e mascherine
“Sulla verosimile truffa nei confronti della nostra Regione – ha continuato la Colosimo – sono stata la prima a denunciare in solitaria e per prima il 7 aprile con un’interrogazione di Fratelli d’Italia come il mio ruolo richiedeva, ancora senza risposta. Ma anche, ed ora posso dirlo, il 10 aprile alla Procura della Repubblica, come la mia coscienza di cittadina richiedeva. Si devono sottolineate le ricadute di un modus operandi – quantomeno approssimativo, superficiale e imprudente – con cui hanno operato i vertici della protezione civile, vertici selezionati dalla giunta, non all’altezza dello straordinario impegno messo in campo dai volontari, ed anche la completa assenza della nostra struttura di anticorruzione.
La denuncia di Chiara Colosimo
“Si rende conto presidente Zingaretti – ha concluso la Colosimo – di che cosa significa? Una popolazione divenuta improvvisamente più povera e per di più costretta a un regime di detenzione domiciliare è attonita. Sapere che – mentre mancano le risorse per i più elementari aiuti alimentari – 36 milioni di euro sono stati destinati a dispositivi di protezione che non sono mai arrivati. A fronte dell’anticipo da capogiro e del ridicolo rientro di queste ore, non avete effettuato alcuna preliminare valutazione dell’affidabilità del fornitore. Si è dato ai cittadini lo spettacolo indecente del tentativo, tardivo maldestro e vergognoso di trovare una “Seguros” che offre una copertura senza averne titolo? Cercando il nome del titolare della inesistente società assicurativa, infatti, emergono tra le indicizzazioni i rapporti dello stato delle Mafie nel Lazio. Perché questa persona è imputata in un processo del clan Pagnozzi”.