Fontana, veleno contro di me: stampa e istituzioni mi hanno chiamato serial killer. Antagonisti? Solo gli ultimi
Ci risiamo. Ancora una volta il dramma Lombardia diventa occasione di strumentali attacchi a governatori e partiti di cui sono emanazione. J’accuse sanguinosi quanto faziosi. Gli aggressori più feroci: gli antagonisti. La vittima prediletta? il governatore Attilio Fontana. Basterà mettere insieme questi due dati. Incrociarli nel segno della violenza verbale, e il risultato è una barbara offensiva a verità (ancora in corso di accertamenti giudiziari). Buon senso. Buon gusto.
«Fontana assassino»: spregevole attacco degli antagonisti al governatore
Ma andiamo con ordine. Al centro della vexata quaestio la gestione dell’emergenza Covid-19 di Fontana e della giunta leghista della Regione Lombardia. Una gestione definita dagli accusatori di turno, molto più che avversari politici, «criminale». A lanciare gli strali il Partito dei Carc per il governo di Blocco popolare, che non si fa attendere dopo le polemiche per la frase “Fontana assassino” che “abbiamo scritto” lungo il naviglio Martesana», affermano. E su cui aggiungono pure: un’imputazione vergata «a caratteri belli grossi. In modo che fosse ben visibile e non ci potessero essere fraintendimenti. Dire la verità è un atto rivoluzionario», rilanciano gli antagonisti rispolverando lessico e aggressività vecchio stile. E poi proseguono: «Ha portato a morti evitabili. Ha alimentato il contagio evitando le misure necessarie a contenerlo (tamponi per tutti, distribuzione di mascherine gratuita annunciata poi non fatta). Ha mandato a morire i nostri anziani nelle Rsa. Fontana e il suo partito hanno sulla coscienza 15.000 morti in Lombardia».
La replica di Fontana: tutto questo dimostra che il clima non è quello giusto…
«Mi è dispiaciuto, dimostra che il clima non è quello giusto. Quello che dovrebbe esserci per rispetto dei ripetuti inviti del presidente della Repubblica. È conseguenza di quel clima». Lo dice il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, in un’intervista al Giornale dopo le scritte contro di lui siglate dalla sinistra estrema. E se frasi come serial killer «vengono dette dai giornali o nelle istituzioni, il clima non può che peggiorare». L’ostilità che si registra è di fatto un attacco «di natura politica. Non mi sembra che ci siano dubbi: le accuse sono infondate o fondate su menzogne. Tutto viene visto in modo negativo. Ma vorrei sottolineare che alla fine questo clima si riversa contro la Lombardia».
Contro di me campagne di odio
Non solo. Secondo il governatore «se in un momento di emergenza drammatica, anziché riunirci e combatterla, ci si mette da subito a lanciare accuse. Cercare responsabili. Mettere in pessima luce chi sta lavorando, siamo su un piano che non fa il bene del Paese». Fontana ricorda che «dal primo giorno lavoro per ottenere l’autonomia prevista dalla Costituzione. Per questo sono stato attaccato in tutti i modi, anche con campagne stampa vergognose. È un dato di fatto. Sono stato accusato di essere uno sfascista, causa di una crisi economica. Prima di essere razzista perché ho chiesto delle misure. Poi improvvisamente mi hanno accusato del contrario, di essere superficiale. Dimostra che il problema non è il merito, ciò che faccio, ma chi sono».
In Lombardia come a Madrid e New York…
Per il presidente della Regione l’unico nostro obiettivo «è affrontare i problemi. Fermare il contagio e salvare vite. Noi ci siamo trovati ad affrontare una situazione che non trova paragoni, se non a Madrid, a New York». Quanto all’ospedale in Fiera «è stata un’opera di programmazione, approvata anche dal governo. È stato fatto nelle Marche, in Emilia, a Berlino. Noi non dobbiamo ridurre il numero delle terapie intensive, ma molte dovranno essere smantellate».
Poveretti….come si fa a commentare. Si commentano da soli. Persone di basso livello culturale, e con qualche problema di carattere psicologico, affettivo
I SOLITI PEZZENTI LAZZARONI CHE INFETTANO LE CITTÀ CHE LI OSPITANO
DEI PARASSITI CHE CERCANO LO SCONTRO FISICO PRIMA O POI LO AVRANNO E POI LE LORO MAMMA CHE LI HANNO CRESCIUTI PIANGERANNO
X NON AVERGLI REGALATO UN TESTO DI EDUCAZIONE CIVICA .