Fucilata di Cacciari a Pd e sinistre: vogliono governare e non sanno che fare. Neanche Draghi ci salverà
Massimo Cacciari non ha più speranze nella sinistra. Per non parlare di fiducia nel Pd. E lo ribadisce, una volta di più, in un’intervista rilasciata oggi al Riformista dove, per delineare il quadro e aggiungere il suo commento sui dem, ricorre a parole infuocate. Paragoni da incubo. La sinistra italiana? Gli chiede l’intervistatore. E il filosofo veneziano risponde senza peli sulla lingua: «Totalmente governista, il cui fine assoluto è andare al governo. E una volta che ci arriva non sa che ripetere: “viva il governo”». Detto da un ex sindaco della laguna eletto in quota centrosinistra, la dice lunga insomma. tra l’altro, non solo su Pd e satelliti minori. E allora, anche sul futuro che attende l’Italia, il prof non prevede nulla di buono. Anzi, ammette suo malgrado: «Sarà più come prima che dopo la crisi pandemica». E a buon intenditor…
Cacciari a gamba tesa contro Pd e sinistra italiana
Intellettuale di sinistra oggi apertamente disorganico, Cacciari spiega dalla sua prospettiva a tinte grigio-nere sulla situazione contingente. E gli scenari che intravede per il futuro sono a sua detta ancora più foschi. Una disamina feroce che non fa sconti alla sinistra al governo. Anzi, che addebita ai dem colpe gravi e imperdonabili. La prima: quella di essere una forza centrifuga concentrata a rimanere in sella, anche a costo di disarcionare senza poi saper guidare il passo un minuto dopo. Così, mentre consiglia di tenere salde in mano le redini che ci legano alla Ue – «se l’Europa ci molla, non c’è un uomo della provvidenza. Un Mario Draghi, che potrà salvarci: sarà un massacro» sostiene – sulle prospettive di un prossimo day after, il filosofo dichiara: «Nulla sarà più come prima. Sarà infinitamente peggio! Più disoccupati, più poveri, una Italia oberata da un debito che tutti sanno che non potrà pagare». E allora? Come uscirne?
«Siamo arrivati al fondo politico che sta diventando un abisso economico»
La risposta resa al Riformista è netta. «La metto così: o i nostri sistemi liberali saranno capaci di ridefinirsi, mantenendo però ben salde le loro radici, oppure a prevalere sarà un decisionismo autoritario modello cinese. Basterebbe questo per far scattare l’allarme rosso. Non abbiamo molto tempo per disinnescare questa bomba. E da soli non potremo farcela. O c’è una Europa che riscopre forti principi di solidarietà, sennò sarà infinitamente peggio. E a tirarci fuori dalle pesti non ci sarà l’uomo della provvidenza, neanche il tanto invocato, e capace, Mario Draghi. Per provare a risalire, dobbiamo partire dalla consapevolezza, drammatica certo ma fondata sulla dura realtà, che siamo arrivati al fondo politico che sta diventando un abisso economico. Altro che «ricominceremo a correre». Occorre cominciare a pensare. E la vedo dura. Perché pensare è tutt’altra cosa da tutta la retorica, tutta la fuffa nella quale anche la sinistra è immersa fino in fondo»…
Cacciari si è risvegliato dal letargo infinito nel quale si era sprofondato ma coi suoi distinguo a doppio senso rimane pur sempre una “zecca rossa”!
Ineccepibile l’intervista di Cacciari al Riformista, nonostante sia un politico di sinistra è innegabilmente un uomo intelligente: sono casi più unici che rari. Un solo appunto riguardo alla “fuffa” nella quale “anche” la sinistra è immersa, mi pare che a destra le idee e le proposte siano valide, basta citare Giorgia Meloni e Luca Zaia.
Secondo me Fratelli d’Italia dovrebbe insistere perchè si svolgano al più presto tutte le elezioni che erano state rinviate (regionali e referendum) senza aspettare l’autunno quando potrebbe esserci una seconda ondata di contagio e quindi un altro rinvio.
Fate fronte comune con Lega e Forza Italia per chiedere ADESSO le elezioni!
Professor Cacciari adesso lo hanno capito anche i bambini. Lo doveva capire decenni fa: