Genova parla all’Italia: “Eravamo in ginocchio, così ci siamo rialzati”. Altro che Ponte Toninelli…

12 Mag 2020 16:46 - di Luciana Delli Colli
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“Oltre a permettere la mobilità a una città, una regione, un territorio diviso in due ci siamo occupati subito di chi aveva perso la casa, il lavoro, l’azienda. In tutto questo era costante il pensiero delle vittime”, ha spiegato Berrino. “Il pensiero di chi ha perso la vita nel crollo – ha rivelato – mi ha accompagnato per mesi e tutt’ora non mi abbandona”. E ancora, tra le “molte difficoltà” c’è stata anche quella di “far comprendere che quel ponte non è soltanto un passaggio obbligato tra due parti della città, ma è anche un passaggio obbligato tra est e sud-ovest dell’Europa, tra est e mediterraneo. Portogallo, Spagna e Francia usano quel ponte per portare le loro merci non soltanto in Italia ma anche in Germania, Austria, Slovenia, Croazia, Polonia, Romania”.

Il modello Genova in tempi di Covid

Con quello stesso spirito e quello stesso pragmatismo ora Berrino, che è anche assessore al Turismo, affronta la nuova emergenza che si abbatte sulla Liguria e sull’Italia intera: il coronavirus. “In attesa del ritorno alla normalità ho predisposto il Patto per il lavoro nel Turismo, che riguarda le attività connesse al settore: alberghi, bar, ristoranti, stabilimenti balneari. Ho previsto un bonus assunzioni di 3/4 mila euro per chi assume per 4 o 5 mesi e percorsi di formazione e certificazione delle competenze per i lavoratori stagionali non riassunti quest’anno, con indennità di 500 euro al mese per 5 mesi. Sono convinto – ha concluso Berrino – che la ripartenza non possa prescindere dal rilancio del Turismo“.

 

 

 

Commenti

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  • federico 13 Maggio 2020

    Il ponte è stato costruito in tempi meno lunghi del solito, ma è un enorme spreco: erano crollati 100 metri, ne è stato abbattuto e poi ricostruito più di un km; in tutto il mondo da decenni, anzi da 150 anni, la tecnologia va verso ponti sospesi, che presentano numerosi vantaggi, in particolare di durata e sicurezza, questo è ancora appoggiato; semmai era da ricostruire il tratto a valle, il cosiddetto elicoidale, che ha raggi di curvatura non conformi alle odierne normative.