Giarrusso fa il funerale al M5S: «È finito, gli restano solo i fedeli “schiaccia-bottoni”»
Parole pesantissime, quelle di Mario Giarrusso sul M5S. Il senatore ex grillino non fa sconti, punta il dito, ricostruisce la storia del fallimento. Accusa e lo fa senza usare eufemismi. «Nel passaggio tra il 2017 e il 2018 un gruppo ostile al movimento, cresciuto come una malapianta al suo interno, ha scalato i vertici. Ha sistemato i suoi uomini inserendoli nelle liste e facendo eleggere dei fedelissimi “schiaccia bottoni” piazzati anche nelle stanze del potere».
Giarrusso: il M5S adesso è un “mostrum”
«Diciamo», incalza, «che si può ravvisare la fine del vecchio movimento rispetto al “mostrum” che è adesso, con l’ascesa di Spadafora come consigliere “all’orecchio” di Di Maio. Spadafora che sino agli inizi del 2017 scriveva pamplet con il Pd contro il Movimento 5 Stelle».
L’attacco a Spadafora
«Spadafora», aggiunge Giarrusso, «è un uomo per tutte le stagioni. Lui rappresenta ciò che il Movimento avversava e diceva di combattere andando a Roma. Invece è diventato uno dei massimi esponenti di questo nuovo corso che mi fa male chiamarlo Movimento 5 Stelle». Il senatore ribelle ricorda di essere stato «messo alla porta» perché ha sempre detto ciò che pensava, «restando sempre coerente con l’idea del M5S che avevano agli inizi».
Il M5S ormai è finito
«Il Movimento 5 Stelle è finito. Quello di adesso – osserva- non lo è più e va rifondato se c’è la volontà di farlo. Nel nostro paese», continua Giarrusso, «c’è tanto bisogno del Movimento e quella cosa informe che è diventata adesso ha lasciato praterie intere di temi che sono completamente sguarniti». Ad esempio, l’ambiente o la lotta alla mafia, «totalmente azzerata».
Giarrusso: e la commissione antimafia
Signifiativo, per il senatore, un elemento. «Quando venne fatto il contratto di governo del “Conte 1” e la bozza di governo per il “Conte 2”, i membri della commissione antimafia si riunirono per stilare un documento con delle idee per un programma di governo. Ecco, nemmeno una parola è entrata nella bozza del programma. Niente. Non ci è stato detto nulla»
Vorrei fare notare al senatore Giarrusso che oggi si erge a vittima del movimento perché dice quello che pensa,che lui era il primo ad attaccare chi la pensasse diversamente da lui e dal resto del gruppo apostrofandoli come infiltrati del pd e facendosi promotore della loro espulsione.
Sono d’accordo con le dichiarazioni di Giarrusso, non riesco a capire perché si continua ad andare verso il suicidio politico rinnegando le idee che erano state condivise da tanti elettori. Non si può andare avanti con personaggi senza spessore come Bonafede e la Raggi.