L’epidemiologo Vespignani: «Festeggiare? È come se ogni giorno cadesse un aereo con 200 persone»
«Ci stiamo abituando a una nuova normalità» a tal punto che «si festeggia perché ci sono solamente 200 morti al giorno. È come se ogni giorno cadesse un aereo pieno di persone. È un po’ presto per dire che è finita» l’emergenza coronavirus. Servono “cautela e pazienza”, avverte l’epidemiologo Alessandro Vespignani della Northeastern University di Boston, intervenuto oggi a Mezz’ora in più su Rai3. L’esperto si dice perplesso di fronte al «tantissimo entusiasmo» che vede, una vera e propria «corsa alla riapertura. I numeri di oggi si riferiscono a 2 settimane fa», ricorda. «L’effetto delle riaperture di queste settimane le vedremo a fine maggio. Dobbiamo avere una grande pazienza 0 ripete – se no rischiamo di ritrovarci a fine maggio con una situazione che ci riesplode tra le mani».
Vespignani: «Facciamo tutti i tamponi che vanno fatti?»
Teorico della strategia delle “3T” (Testare, Tracciare, Trattare), alla domanda se la fase 2 dell’Italia sta andando come dovrebbe, Vespignani risponde che «per la ripresa che vogliamo serve un’infrastruttura per il controllo del virus: facciamo tutti i tamponi che vanno fatti? Facciamo tutti i tracciamenti necessari? Abbiamo dati che arrivano in tempo reale? Abbiamo ospedali Covid di riferimento in ogni regione? Quello che sto chiedendo a ogni governatore, a ogni persona che ha il “policy making” fra le mani, è di fare questa analisi».
«Il Covid si accanisce coi più fragili»
«Se i 30mila decessi italiani fossero in tutte le classi d’età, se avessimo migliaia di bambini morti, migliaia di ventenni e di trentenni morti, saremmo in una situazione completamente diversa» e non ci sembrerebbe strano dover continuare a trattare con “cautela e pazienza” il nemico coronavirus. È la riflessione dell’epidemiologo Alessandro Vespignani. Nella percezione collettiva di quanto siano o meno giustificate le restrizioni imposte e non ancora rimosse, secondo lo scienziato «ha avuto un grande impatto» il fatto che Covid-19 si accanisca soprattutto sui più fragili. «Su tutto quello che in qualche modo consideriamo un peso nella società».
L’appello: fidatevi degli scienziati
«Quando sento governatori affermare che il buon senso ci dice che possiamo fare questo o quest’altro, chiedo vi prego non vi fidate del buon senso di un governatore: fidatevi del buon senso di qualcuno che ha fatto analisi, che ha dati, che ha tracciato scenari». Infine lancia un appello: per la fase 2 dell’emergenza coronavirus bisogna «ascoltare i vari scienziati che sono in tutti i governi». «Sono stati fatti scenari su cosa si può riaprire e cosa no», ricorda. Anche 1in Italia è stato fatto e sappiamo quello che si può aprire e in che tempi. Se non si rispetta questa tabella di marcia – avverte – ci ritroveremo, come è già successo in alcuni posti, a dover richiudere».
«Gli italiani sono stati responsabili»
Lo scienziato riconosce che «gli italiani sono stati responsabili, l’Italia è stato un Paese responsabile. In tutto il resto del mondo accadono le stesse cose e c’è un bisogno psicologico di voler tornare alla vita. Il problema – riflette – è riuscire a comunicare bene che ci vuole pazienza per non tornare indietro. Sarebbe una cosa devastante».
Vespignani a #Mezzorainpiu: cautela e pazienza col #coronavirus, ci stiamo abituando a 200 morti al giorno, come se cadesse un aereo al giorno pic.twitter.com/EC1CPXGQTl
— Mezz’ora in Più (@Mezzorainpiu) May 10, 2020
Un altro pagliaccio. L’aereo cade tutti i giorni ed i passeggeri non avevano il coronavirus. Quelli che lo hanno avuto sono stati portati alla fine dalle patologie pregresse.O si fanno i numeri sulla base dei dati REALI o si fa informazione dannosa. Chi dichiara la causa di morte? Il medico? L’USL? Sulla base di un’autopsia o di una dichiarazione di…?
Ma cosa sta dicendo??? Ma che razza di paragone è??? Un aereo che cade è un fatto eccezionale e che non dovrebbe per nulla accadere. Che muoiano 200 persone in un giorno per malattie cardiache, tumori, traumi o infezioni è purtroppo un fatto del tutto normale, poiché ogni anno in Italia muoiono oltre 600.000 persone, cioè circa 1640 al giorno. A meno che Vespignani non conosca la formula dell’immortalità. Ma questi virologi da ribalta tv non si accorgono che hanno stancato?