L’estate si avvicina, il governo si dia una mossa altrimenti rischiamo di vedere il mare col binocolo
Il tempo perduto non lo ritroveremo più. Ma l’estate? Che estate sarà? Chiusi in gabbie di plexiglass o distesi al sole a tre metri di distanza a prendere un’abbronzatura di mascherina chiazzata? Se ne leggono e se ne vedono di tutti i colori, e la depressione sale, anche per colpa di un governo che ci mette il carico da novanta.
Il governo e la stagione balneare
Se non fosse stato per le decisioni autonome dei presidenti di regione del centrodestra, la stagione balneare non si sarebbe mai avviata, visto che agli imprenditori era impedito perfino di effettuare la stagionale manutenzione. Cosicché quando Conte avrebbe fatto la concessione di aprire i lidi, nessuno sarebbe stato pronto. Né è chiaro quello che, di fatto, bisognerà fare per riuscire a garantire il giusto distanziamento sociale e tutte quelle norme previste per impedire che il contagio possa tornare a risalire, anche al mare.
Sanificazione e distanziamento
Le parole d’ordine sono sanificazione e distanziamento. Per garantirle entrambi, le imprese balneari hanno bisogno di cambiamenti strutturali che richiedono investimenti specifici non programmati. Bisognerà certamente che tutte ammodernino le strutture per assicurare la massima igiene e certamente occorrerà più spazio. Tutto si può fare, purché tutti diano una mano. A cominciare dal governo che avrebbe dovuto dare subito risorse a fondo perduto alle imprese balneari per consentire la riapertura secondo nuovi standard di sicurezza.
Il rischio è perdere il lavoro di una vita
Già la stagione parte con un ritardo notevole e si preannuncia in calo, se il governo non dà subito liquidità nessuno riuscirà ad aprire. Finora registriamo solo un colpevole ritardo e una drammatica sottovalutazione delle istanze dei balneari, imprese a conduzione familiare, che tramandano questo mestiere da generazioni e che rischiano di vedersi scippato il lavoro di una vita per colpa della vergognosa direttiva Bolkenstein.
Le imprese balneari e il governo
Alle imprese balneari serve la certezza del lavoro e la garanzia di uno Stato dalla loro parte, non la minaccia di vedere messo all’asta quanto creato in anni di fatica. Ora, per tutelare la sicurezza di tutti noi, dovranno affrontare nuove, impreviste e ingenti spese. Il governo si sbrighi a dare ai balneari le risorse di cui necessitano. Forse noi non passeremo l’estate al sole, ma di certo qualcun altro meriterebbe seriamente di passarla al fresco.