Lockdown e Fase 2: le donne più penalizzate. Le “Mamme d’Italia” scrivono al governo: ecco cosa serve
Le donne hanno pagato più di tutti il lockdown in termini di fatica. E continueranno a trovarsi in affanno, ancor di più, nella fase della riapertura. A metterlo in evidenza è un report della Fondazione studi Consulenti del lavoro “Mamme e lavoro al tempo dell’emergenza Covid-19”. Secondo il report, infatti, le mamme italiane tra turnazioni degli studenti, alternanza casa-scuola, formazione a distanza, dovranno gestire una quotidianità particolarmente complessa.
La lettera di “Mamme d’Italia” al governo
Lo studio si concentra in particolare sui 3 milioni di donne con almeno un figlio con meno di 15 anni, circa il 30% delle occupate totali (9 mln 872 mila). In questi due mesi di sospensioni e lockdown hanno lavorato più dei papà e saranno il segmento più in affanno anche nei mesi futuri. Dunque, alla vigilia della Festa della mamma emerge un quadro di difficoltà per le donne che si misurano con i compiti familiari. Considerando anche le preoccupazioni legate alla situazione economica, come sottolineato dall’associazione “Mamme d’Italia”, fondata dalla consigliera comunale di FdI a Roma, Laviania Mennuni. “Mamme d’Italia” ha messo nero su bianco difficoltà e priorità delle donne in una lettera a Giuseppe Conte e ai ministri Gualtieri, Patuanelli, Azzolina e Bonetti.
Servono speranza e soldi
“Le madri – si legge nella lettera – sono oggi in uno stato di forte preoccupazione a causa dell’emergenza sanitaria, soprattutto per l’incertezza economica dovuta alla perdita del lavoro o alla chiusura della propria attività, anche se temporanea”. Per Mennuni “per ripartire abbiamo bisogno di iniezioni di speranza e di risorse economiche”, abbattendo i vincoli della burocrazia. “Riavviare un’impresa, un’attività commerciale, una professione, deve essere considerato il vostro primario obiettivo. Riavviando le attività – ricorda l’associazione Mamme d’Italia – riportando i cittadini al proprio lavoro, li riportiamo ad operare, insieme, alla costruzione del domani nostro, di tutta la nostra Italia”.
Liberarsi della burocrazia
“Liberiamoci di leggi e leggine e semplifichiamo le procedure per aprire un’attività; per affidare una commessa pubblica; per svolgere opere urgenti”, chiedono quindi le mamme italiane, indicando l’esecuzione dei lavori del Ponte di Genova come esempio da seguire. Infine, Mamme d’Italia invita a cogliere a beneficio degli italiani tutte le possibilità che si aprono, compresa quella di “dedicarsi anche a lavori stagionali per far progredire la nostra agricoltura”, per la quale invece il governo pensa alla regolarizzazione di 600mila clandestini.