Mangiafuoco – Roma
31 Mag 2020 0:01 - di Redazione
Mangiafuoco
Via Cicerone, 40 – 00046 Roma
Tel. 06/9411904
Sito Internet: www.ristorante-mangiafuoco.it
Prezzi: antipasti 6/15€, primi 8/12€, secondi 10/28€, dolci 5/7€
Giorno di chiusura: Martedì
OFFERTA
Il menù è improntato sulla cucina tipica dei castelli, con un paio di percorsi degustazione, di cui uno propriamente tradizionale e l’altro di stagione, una nutrita sezione di preparazioni alla brace e un ampio spazio dedicato a salumi e formaggi Dop e presidi Slow Food. L’antipasto mangiafuoco racchiude i capisaldi della cucina: un tagliere di salumi variegato e interessante, pane tostato da completare con pomodori, salsa di ceci o ricotta fresca e un assaggio di sfiziose preparazioni cotte. Il culmine del pasto arriva con i primi, entrambi eccellenti: i gingalini con carciofi e guanciale croccante, dal condimento gustoso e perfettamente amalgamato, e le fettuccine tirate a mano con un saporito ragù bianco ricco di erbe aromatiche a conferire freschezza ad un piatto così corposo. Bene pure i secondi alla griglia, con un ineccepibile abbacchio alla scottadito che abbiamo accompagnato con un carciofo alla giudia ben fritto, e dei fegatini di maiale nella rete solo un po’ troppo cotti. Golosi (ma un po’ pesanti) i tartufini ai tre cioccolati (in realtà nel nostro caso solo uno, le altre varietà erano terminate) intervallati da ciuffi di panna fresca.
Il menù è improntato sulla cucina tipica dei castelli, con un paio di percorsi degustazione, di cui uno propriamente tradizionale e l’altro di stagione, una nutrita sezione di preparazioni alla brace e un ampio spazio dedicato a salumi e formaggi Dop e presidi Slow Food. L’antipasto mangiafuoco racchiude i capisaldi della cucina: un tagliere di salumi variegato e interessante, pane tostato da completare con pomodori, salsa di ceci o ricotta fresca e un assaggio di sfiziose preparazioni cotte. Il culmine del pasto arriva con i primi, entrambi eccellenti: i gingalini con carciofi e guanciale croccante, dal condimento gustoso e perfettamente amalgamato, e le fettuccine tirate a mano con un saporito ragù bianco ricco di erbe aromatiche a conferire freschezza ad un piatto così corposo. Bene pure i secondi alla griglia, con un ineccepibile abbacchio alla scottadito che abbiamo accompagnato con un carciofo alla giudia ben fritto, e dei fegatini di maiale nella rete solo un po’ troppo cotti. Golosi (ma un po’ pesanti) i tartufini ai tre cioccolati (in realtà nel nostro caso solo uno, le altre varietà erano terminate) intervallati da ciuffi di panna fresca.
AMBIENTE
Due spazi vanno a comporre una sala dall’arredamento classico, reso caratteristico e accogliente dal profumo della brace, dalla presenza della bella cantina a vista e dei prosciutti appesi pronti per essere tagliati.
SERVIZIO
Informale e simpatico senza sacrificare rapidità e precisione, come da prassi nelle buone trattorie dei castelli.
Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2020 – www.lapecoranera.net