Meloni: “Renzi salva Bonafede? Ma che sorpresa… Se continua così avrà più poltrone che voti”
“Renzi, se continui così tra un po’ avrai più poltrone che voti“. È caustica Giorgia Meloni dopo che il leader di Italia Viva ha annunciato che avrebbe salvato il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, votando contro le mozioni di sfiducia. Una mossa, in realtà, piuttosto attesa, tanto che la stessa Meloni in mattinata aveva chiarito di voler vedere come avrebbero votato Renzi e i suoi. Da giorni, infatti, nei Palazzi si registrano grandi manovre da parte di Italia Viva volte a capitalizzare il voto sul Guardasigilli.
L’ironia di Meloni sul voto di Renzi
“Dopo che i Cinquestelle hanno mollato anche sul no alla regolarizzazione degli immigrati, consentendo la sanatoria indiscriminata per i clandestini proposta dal partito di Renzi, e dopo il lungo colloquio di ieri tra Conte e Maria Elena Boschi per trattare chissà quale altra poltrona, Renzi ha annunciato che difenderà il ministro Bonafede votando contro la nostra mozione di sfiducia. Che sorpresa”, ha detto Meloni, subito dopo l’intervento in Aula del leader di Italia Viva. Sulla sua pagina Facebook, poi, la leader di FdI ha anche postato un meme con il leader di Iv e Luigi di Maio al centro dell’immagine, “uniti” da una poltrona. “Renzi cede su Bonafede, il M5S cede sulla sanatoria dei clandestini – L’ennesimo patto della poltrona?”, vi si legge.
Balboni: “Renzi è andato all’incasso ancora una volta”
Una vicenda che FdI ha denunciato anche in Aula, durante la discussione al Senato sulle mozioni di sfiducia. “Lei, signor ministro, arreca un danno gravissimo alla credibilità della Giustizia ed è per questo che dovrebbe avere il buon gusto di dimettersi senza aspettare il voto del Senato”, ha detto il senatore Alberto Balboni. “Lei oggi invece probabilmente sarà salvato dal voto del Senato. Abbiamo ascoltato il leader di Iv, Renzi, dire che voterà contro le mozioni di sfiducia. Renzi è andato all’incasso ancora una volta. Ne prendiamo atto, ma di questo passo – ha detto anche Balboni – Renzi finirà per avere più poltrone che voti”.
Delmastro: “Siamo oltre la decenza”
Sul tema è intervenuto anche il deputato Andrea Delmastro, fra i primi e più attivi a denunciare lo scandalo della scarcerazione dei boss, resa possibile dalle norme del Cura Italia volute da Bonafede. Il responsabile Giustizia del partito ha parlato di “fiducia prezzolata di Renzi”, sottolineando che “ancora una volta Renzi, in versione Machiavelli all’amatriciana, campione di trame di palazzo, ha alzato il suo prezzo per poi farsi comprare e votare la fiducia a Bonafede”. “Questa volta però siamo oltre la decenza. La lotta alla mafia è un valore assoluto ed è squallido – ha concluso Delmastro – il suo utilizzo per scontri di potere interni alla maggioranza”.
Ormai Renzi è la caricatura di sé stesso. Meglio avrebbe fatto a non coprirsi di ridicolo, visto che aveva comunque un glorioso passato da uomo politico ( rara fauna di questi tempi). Cos’è rimasto del fu “rottamatore”? Una scialba e squallida immagine, caricaturalmente associata al cane di Trilussa, dai suoi stessi compagni di merenda ; segno evidente che ormai nessuno lo prende più sul serio, tanto da dileggiarlo pubblicamente. Eppure, personalmente, stimavo Renzi come politico di vaglia, anche se di ideologia diametralmente opposta alla mia. Bene egli avrebbe fatto, a mio sommesso avviso, a non coprirsi di ridicolo,. Forse avrebbe conservato ancora un prestigio da poter far pesare sullo scenario politico di questo dilaniato Paese. Forse avrebbe tutelato una dignitosa storia da raccontare.
Nel 1918, Luigi Pirandello scrisse una delle sue commedie più belle, anche se meno citata, “Il giuoco delle parti”. A distanza di 100 anni circa, si adatta perfettamente al momento politico. Basta cambiare i nomi e siamo in perfetta sincronia. Chi siano oggi Leone Gala, Silia o Venanzi poco importa, la commedia è quella. Una commedia che pervade di una polvere malsana la struttura dello Stato e che a mio avviso continuerà per tutta la legislatura, perché a somiglianza della commedia i personaggi, in effetto, si odiano o mal sopportano ma non riescono a fare a meno l’uno dell’altro pena un cupio dissolvi che nessuna delle 4 sinistre al governo vuole.
Tutto ciò sotto lo sguardo compiaciuto dei badogliani dei piani alti, convitati di pietra di tale bieco giuoco delle parti che nemmeno il virus riesce a fermare.
Corruptissima re publica plurimae leges.
Moltissime sono le leggi quando lo Stato è corrotto. (Publio Cornelio Tacito)
Quana verita in queste parole.
Cassandra
Renzi con la regolarizzazione dei migranti che magari diventeranno suoi elettori , con la richiesta di incarichi di governo per gli aderenti alla sua formazione politica spera di trasformare la sua azienda politica in una holding elettorale . Ma sarà difficile i cittadini oramai lo conoscono.
Era nelle previsioni. Nessuno, credo, si illudesse che la storia sarebbe stata scritta diversamente. Ed io ho il sospetto che, in questo gran bazar, anche la Bonino stia macchiando la propria immagine, connotata da un passato fortemente ideogico, da me certo non condiviso, ma comunque a tutti noto. Ebbene dicevo, credo che la Bonino, prima di contestare la pochezza di Bonafede, avesse ricevuto già ampie garanzia sull’esito del voto. Per il resto ormai si sa. Questo governo digerisce di tutto e di più. Gli azionisti di maggioranza, sono del tutto privi di identità. Smentiscono quotidie le proprie radici, accettano bocconi amari dalle formazioni opposte ma accomunate dall’amore per la poltrona. E su qualunque porcheria, spuntano sempre un accordo al ribasso. E Renzi è ormai una caricatura. Alza la voce, guadagna qualche capo di condominio, e poi subito si accorda : uno spettacolo tragicomico, una rappresentazione disarmante di una politica d’avanspettacolo.
Renzi sa che quando questa neo dittatura ci permetterà di esprimere il voto, gli elettori che avranno ancora un po’ di cellule grigie a disposizione, non si degneranno di esprimere voti a sufficienza per entrare nel Palazzo, e quindi raccoglie ora tutta l’acqua che può raccogliere, lui e i suoi compari di merende.