Mieli fa a pezzi Orlando: «Parlare di complotto contro Conte è penoso, siamo liberi di criticarlo»
Una cosa “puerile”, “penosa”. Paolo Mieli fa a pezzi il governo per l’insofferenza alle critiche e per le accuse ai giornalisti. E punta l’indice in particolare contro Andrea Orlando, che un paio di giorni fa ha sventolato il complotto dei poteri forti dicendo che adesso contro il governo Conte bisogna aspettarsi “attacchi al governo da centri economici e dei media”.
Mieli: “Da Orlando parole puerili”
“Dire come hanno iniziato a dire o come ha incredibilmente esplicitato Andrea Orlando che le critiche sollevate da me o da altri colleghi fanno parte di una grande congiura dei poteri forti, che si sono strizzati l’occhio per i 55 miliardi, è una cosa puerile, penosa“, ha detto Mieli, nel corso della trasmissione Omnibus su La7. Mieli ha rivendicato che, molto più semplicemente, “c’è gente libera che critica Conte”. Invece, “hanno fatto appelli contro gli agguati a Conte. Non esageriamo”, ha esortato il giornalista, sottolineando la libertà di dire che “il governo fa cose giuste, insieme a tante piccinerie“.
Il vizio di Conte per le dirette tv
“Gli piace andare in tv tutte le sere. Adesso si è capito che lui e il suo addetto stampa ritengono che questa cosa lo renda popolarissimo. Va bene, ci andasse”, ha proseguito Mieli, aggiungendo però che “se poi uno dice ‘mi sono stufato’ o, come Feltri, dice che ‘mi fa dormire'” non si può gridare alla “grande congiura per prendersi parte di quei 55 miliardi”. “Che uno possa dire una cosa del genere – ha quindi chiosato Mieli – lascia senza fiato”.
I falce e martello lo hanno nel DNA guai a parlare male di loro però loro si possono permettere di insultare la concorrenza.
In questi 3 mesi hanno fatto solo danni hanno promesso il mondo a tutti non daranno neanche una breccola, quando vanno a prendere lo stipendio si dovrebbero mettere il passamontagna per la vergogna.