Quell’idea di Europa che solo la destra sa esprimere: Fidanza incontra la Fondazione Tatarella (video)
“Nonostante l’attuale narrazione di certa stampa mainstream, la destra italiana ha sempre avuto una forte connotazione europea. Potremmo addirittura spingerci a dire europeista”. Intervenendo al quarto appuntamento con gli “Incontri a distanza”, promossi dalla Fondazione Tatarella, Carlo Fidanza ripercorre le tappe della lunga storia della destra in Europa, sgombrando il campo da equivoci e letture strumentali con la forza di fatti che sono negli annali delle istituzioni e della politica europee.
Dall’Eurodestra al gruppo Ecr
Il capo delegazione di FdI a Bruxelles ha quindi ricordato il progetto di fine anni Settanta per la cosiddetta Eurodestra, voluta da Giorgio Almirante, è passato per gli anni ’80 e poi i ’90, fino ad arrivare ai giorni nostri con le evoluzioni della presenza della destra – non solo italiana – all’interno delle istituzioni Ue. Una presenza sempre caratterizzata da un forte impianto valoriale. Che si è andato via via incarnando nei temi che l’attualità ha posto come sfide alle diverse generazioni politiche che si sono succedute in Europa.
Una precisa idea di Europa
Oggi, ha ricordato quindi Fidanza, quei valori sono rappresentati e difesi nel gruppo Ecr, i Conservatori e riformisti europei. FdI rappresenta la seconda delegazione per numero di parlamentari ed esprime il co-presidente con Raffaele Fitto. Dall’economia sociale di mercato alla difesa delle imprese dall’eccesso di burocrazia; dalla difesa della famiglia al contrasto dell’immigrazione incontrollata e illegale; i capisaldi del gruppo sono contenuti nel Manifesto di Praga del 2003, ha spiegato Fidanza, ricordando che quei valori uniscono tutte le 17 delegazioni per 62 parlamentari che si ritrovano nel gruppo Ecr. Insieme a una precisa idea di Europa. “Noi crediamo nella difesa della sovranità nazionale e nel principio di sussidiarietà, ovvero sovranità nazionale fin dove possibile e competenza europea dove indispensabile”. “L’Europa – ha chiarito Fidanza – deve rappresentare un valore aggiunto rispetto a quello che le singole nazioni, pur cooperando, non possono raggiungere”.