Rampelli: «Hanno consegnato le imprese alle banche, è stato un atto di vera ferocia»
«L’unico aspetto positivo della tragedia pandemica, è quello di approfittare per sburocratizzare lo Stato, rivedere subito il codice degli appalti per far ripartire i cantieri subito e anche su questo FdI ha fatto la sua parte, inascoltata». È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli intervenendo a Coffee Break su La7. «L’unica soluzione per dare tranquillità al mondo produttivo, soprattutto alle piccole aziende, è il risarcimento diretto. Lo Stato ha imposto l’azzeramento delle attività e deve ripagare interamente il danno nelle forme che stabilirà».
Rampelli: «Imprese costrette all’indebitamento»
«Sin qui – ha osservato Rampelli – al contrario ha costretto le imprese al protesto e, ora, all’indebitamento. Consegnare le imprese alle banche è un atto feroce, altro che atto d’amore. La richiesta di restituzione entro sei anni è offensiva come quella di pagare interessi, come se l’azienda avesse deciso liberamente di fare un investimento. Infine, non si possono trattare il Molise, la Basilicata dove ci sono zero contagi e mortalità infinitesimale, o tutto il Sud che ha la medesima tendenza, come la Lombardia».
«Facciamo ripartire il Meridione»
Per Rampelli «è necessario che lo Stato sappia leggere le differenze e concerti con le regioni protocolli diversi. Questo consentirebbe all’Italia di fare cassa con il Sud per ristorare la parte del Nord in crisi drammatica. Ci vuole una visione di sistema che Conte fin qui non ha saputo interpretare». E infine: «Facciamo intanto ripartire il Meridione, facciamolo diventare la nostra locomotiva economica in questa difficile crisi».