Riaperture a singhiozzo: un festival dell’assurdo. Oltre il danno la beffa: abbandonati e multati dallo Stato
Il buonsenso si conferma il grande assente in questa crisi da pandemia. Non l’ha avuto il governo: né quando ha deciso da solo di varare un inutile decreto che non cura affatto l’Italia. Né ora che ha deciso di aprire l’Italia a singhiozzo, senza criterio e scontentando tutti. Un caos incredibile, ma quel che è peggio è che ormai siamo al paradosso. Da Milano a Napoli, sono continue le proteste di piccoli imprenditori che non riescono a darsi pace per la superficialità con la quale il governo ha deciso delle loro sorti. Chi ha potuto riaprire lo ha fatto solo per la vendita da asporto, con tutte le forti limitazioni del caso.
Riaperture a singhiozzo, ristoratori in protesta multati
Per questo tanti ristoratori, comprensibilmente arrabbiati, sono scesi in piazza per manifestare il loro dissenso e per denunciare l’abbandono da parte dello Stato. Una protesta civile e composta a fronte della quale, invece di aver ottenuto comprensione e ascolto, hanno ricevuto delle multe. Oltre il danno, la beffa. Multe per aver occupato il suolo pubblico. Multe per non essersi accertati che il cliente addentasse il cornetto a casa e non a dieci metri dal proprio locale. Sembra il festival dell’assurdo, ma non lo è. A questa povera gente, piuttosto che dare soldi per tutto il lavoro che hanno perso e non per loro colpa, lo Stato in cambio dà altre mazzate. Siamo tutti grandi difensori delle forze di polizia e della polizia municipale. Ma vorremmo dire a chi fa queste multe che gli ordini sbagliati non devono essere eseguiti. C’è gente che non ha avuto né il sussidio di 600 euro, né il prestito di 25.000 euro, né la cassa integrazione per i propri dipendenti.
Chi sanziona gli abbandonati dallo Stato diventa un aguzzino
Il governo addirittura ipotizza per gli alberghi delle erogazioni economiche in cambio della cessione della proprietà dell’edificio. Una sorta di confisca di Stato che è peggio perfino dello strozzinaggio dei clan mafiosi che si avventano su albergatori e commercianti per strangolarli. Le multe a chi giustamente protesta perché si sente ultimo tra gli ultimi vanno cancellate. Se qualcuno si comporta da irresponsabile o si mette a fare gli aperitivi sui Navigli va certamente multato. Ma non si può punire chi va in piazza educatamente, con le distanze rispettate, per chiedere giustizia. Per chiedere che non si paghino tasse. Per gridare la propria disperazione. Altro che multe. Serve ascolto e soprattutto rispetto. E una dose massiccia di buonsenso. Chi sanziona gli abbandonati dallo Stato diventa un aguzzino. Chi indossa una divisa è uomo o donna di valore, e non può essere assimilato a certa gente.