Scuola, Azzolina parla a vanvera. E le presentano il conto: «Le tue fantasie costano, li hai questi soldi?»
La Azzolina sulla scuola parla. Straparla. Sembra non rendersi conto di quel che dice. Perché, per attuare le sue “fantasie” ci vorrebbe un vero tesoro. Quattrini a valanga. Forse non le hanno fatto i calcoli. E allora ci hanno pensato gli esperti sindacali, presentandole un conto salatissimo. L’hanno messa all’angolo, dimostrando che la ministra di concreto non pronuncia una sola parola.
Scuola, i conti che “azzerano” la Azzolina
Per sdoppiare le classi di infanzia e primaria servirebbero 3 miliardi. Altri due miliardi e mezzo per gli organici per la scuola di secondo grado. In tutto per la riorganizzazione servirebbero 5 miliardi e mezzo. Ma non solo. Oltre 5 milioni al giorno servirebbero per mascherine e guanti. Altri 6 miliardi per ristrutturare le scuole. I sindacati della scuola, in una videoconferenza conclusa da Maddalena Gissi, sottolineano che «è necessario un commissario». Cioè, «una persona superpartes, fuori da ideologie e dall’ambito ministeriale che possa compiere delle scelte, una persona competente che possa decidere».
Occorre una figura competente e super partes
«Una figura», afferma la Gissi, «come quella che ha messo in condizione di avere a Milano l’ospedale in 10 giorni o di ricostruire il ponte di Genova. Tutto nel rispetto degli accordi sindacali». Basta «con questo mercato delle riaperture che possono avvenire solo in sicurezza: la scuola può ripartire ma solo garantendo la sicurezza dei docenti, personale Ata e dei ragazzi. Ed anche l’same di Maturità deve svolgersi in sicurezza», ha concluso.
«Anche la scuola è tra i grandi malati»
«Anche la scuola in questo momento è un grande malato», ha detto a sua volta Rino Di Meglio (Gilda). «Ma, al contrario delle aziende, non è stato fatto nessun passo per prepararci non dico per la ripresa a settembre ma neppure per la maturità. C’è una sovraesposizione del ministro ma la scuola è la più grande azienda del Paese, è una macchina complicatissima. Che va da bambini dai 3-6 anni fino ai diciottenni».
Basta con le trovate televisive
«I problemi non si risolvono con le trovate televisive stravaganti: la «scuola necessita di elasticità e investimenti. Abbiamo sofferto la totale mancanza di ascolto a parte del ministro. Le relazioni sono state troncate» . Di Meglio ha ricordato che i «plessi scolastici sono oltre 42mila: saranno necessari termoscanner? E chi li gestisce? Bisogna fare meno propaganda e metterci tutti insieme a lavorare per trovare soluzioni vere, concrete»