Sulle zone rosse il pasticcio di un governo indeciso a tutto penalizza anche l’Abruzzo
In tanti anni di attività politica, parlamentare e istituzionale, non ho mai assistito a un pasticcio del genere. Parti di articolo di un decreto legge prima pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale e poi improvvisamente tolte. Creando così legittime aspettative per comunità già fortemente segnate dalla pandemia Covid 19, salvo poi tradirle con incredibile disinvoltura.
Mi riferisco al contributo di 200 milioni previsto nel decreto legge “Rilancio”, inizialmente destinato a tutte le zone rosse istituite in Italia. Un decreto a lungo atteso che, nei contenuti, più volte rivisti fino a essere stravolti, ha finito per deludere tutti.
Penalizzate le zone rosse d’Abruzzo
Da questo fondo hanno escluso, con una successiva rettifica, irrituale quanto sconcertante, i Comuni ricadenti nelle zone rosse istituite con ordinanza regionale. E per quanto riguarda la nostra regione penso a Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Bisenti, Montefino, Arsita, Elice, Farindola, Penne, Civitella Casanova, Montebello di Bertona, Villa Caldari di Ortona e Picciano.
La Regione Abruzzo è riuscita a isolare con la necessaria tempestività i focolai d’infezione. Ed è stato proprio grazie a questa prontezza d’azione, e soprattutto all’assunzione di responsabilità che ha caratterizzato la nostra presenza sul territorio, se nelle zone più a rischio della nostra regione siamo riusciti a contenere il numero dei contagi. Risultiamo oggi una delle Regioni con il minor numero di malati, presupposto indispensabile per una ripartenza rapida e virtuosa delle attività economiche.
Come spesso accaduto durante l’intero periodo dell’emergenza, l’Abruzzo si è trovato nelle condizioni di dover correre in soccorso delle aree maggiormente colpite dal coronavirus. Ponendo rimedio con tempestività e concretezza alle manchevolezze di un governo nazionale distratto e superficiale, indeciso a tutto. Avevamo già avuto modo di protestare perché il limite dei 30 giorni, applicato in maniera fiscale, escludeva di fatto alcune zone rosse abruzzesi, penalizzandole solo per la durata di tale stato, di pochi giorni più breve.
Ci pensi il Parlamento
L’auspicio è che in sede di conversione parlamentare del decreto legge vengano apposte le opportune correzioni e stanziati ulteriori contributi per le zone rosse e che siano recepite le norme sulla ricostruzione di cui ci siamo fatti promotori, sinora rimaste lettera morta. La Regione non ha fatto mai mancare la sua attenzione e il relativo sostegno ai Comuni abruzzesi. Che hanno sofferto l’inevitabile stato di zona rossa e tutti i disagi conseguiti.
Con una legge regionale, di cui sono stato il primo firmatario e fortemente sostenuta dal centrodestra, abbiamo stanziato un milione e 700mila euro quale contributo ai Comuni e alle imprese operanti nelle zone rosse.
E creando quei presupposti indispensabili per riconquistare quegli spazi di normalità che sono il fondamento, oltre che per il vivere sociale, anche per la sopravvivenza dell’intero sistema economico regionale.
*Presidente della Regione Abruzzo
Il piu’ rozzo contadino delle montagne farebbe meglio dell’attuale bucefalo del consiglio, non a caso si diceva di un contadino….. scarpe grosse cervello fino…..
chi ce lo ha messo dovrebbe farsi un forte mea culpa, ma rimaniamo sempre in attesa di quando !!!!
la repubblica dei casinisti… (con tutto rispetto per i casini, quelli di una volta, che almeno servivano a qualche cosa, nonostante il farisaismo di certi bigotti benpensanti che li hanno fatti chiudere per fare di peggio).