Non ci sarà il corteo funebre dei rom a Firenze. Il questore vieta tutto: è pubblica manifestazione
Rom, niente corteo funebre simbolico. Il Questore di Firenze, Armando Nanei, ha vietato il corteo funebre annunciato da Nazione rom per domani mattina a Firenze. Un funerale simbolico per ricordare i rom vittime di razzismo, fascismo e nazismo. Il programma, reso pubblico da Nazione rom, prevedeva la preghiera di suffragio alle 10,15 nella basilica di San Lorenzo. Dopo la cerimonia quindici persone avrebbero dovuto sfilare attraversando le strade del centro storico per raggiungere piazza della Signoria. Qui si sarebbero radunate, con stendardi e lutto al braccio , per chiedere un incontro con il sindaco Dario Nardella e l’assessore alle Politiche Sociali Andrea Vannucci. L’intenzione è di chiedere la consegna di cibo per i bambini rom.
“Le modalità dell’evento preavvisato configurano una pubblica manifestazione” secondo il questore. Che ha fatto riferimento al dpcm del 26 aprile scorso che vieta ogni forma di assembramento in luoghi pubblici e privati per contenere la diffusione del coronavirus. E vieta ogni spostamento delle persone fisiche, salvo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
Intorno all’evento annunciato non erano mancate le polemiche. Per il timore che si configurasse un nuovo caso Campobasso. In quella città infatti un paio di settimane fa un evento simile senza il benché minimo rispetto delle distanze diede il via a un focolaio che ha portato a 72 contagi in Molise.
Il presidente di Nazione rom, Marcello Zuinisi, aveva affermato: “Non ci serve l’autorizzazione della Prefettura, abbiamo già informato tutti inviando una pec. Sindaco e assessore non ci vogliono incontrare? Noi andremo lo stesso portando sotto Palazzo Vecchio una bara bianca vuota e chiedendo che il sindaco esca con il gonfalone listato a lutto”.
Il deputato di FdI Giovanni Donzelli aveva auspicato il divieto dell’evento: “Spero non gli venga consentito, ci sono gli italiani che rispettano le regole e non possono muoversi. Se davvero vanno avanti con questa follia chiederemo l’intervento di questore e prefetto. Per noi non esistono distinzioni di etnia ma le messe devono ripartire in sicurezza per tutti, non solo per i rom”.