Virus, Gallera replica ai 5Stelle: «Il “modello lombardo” ha permesso di salvare vite umane»
Contro la Lombardia «sta montando un campagna d’odio». Giulio Gallera, assessore al Welfare, tra i volti diventati più familiari al tempo del coronavirus, è sicuro di quel che dice nell’intervista a Qn. E lo dice all’indomani dei tafferugli scoppiati ieri alla Camera dopo l’intervento del grillino Riccardo Ricciardi. Una vera provocazione tesa ad accreditare l’immagine di un modello sanitario preda ormai di appetiti privati. Per molti è stata una palese strumentalizzazione dei lutti e del dolore che hanno devastato la regione. Da qui la reazione della Lega, ma anche una presa di distanza da parte del Pd.
Gallera è assessore al Welfare
Ma a Gallera non interessa tanto polemizzare quanto informare. A cominciare dal numero delle persone gravemente ammalate che finalmente «è sceso». In ogni caso, rassicura, se «dovessimo registrare una ricaduta sapremmo come affrontarla». La sua è anche un’orgogliosa rivendicazione del modello Lombardia «Molti lo criticano – premette – ma ha consentito di salvare migliaia di vite». E ricorda che è stata proprio la «sinergia pubblico-privato» a permettere di «portare da 800 a 1.800 i posti in terapia intensiva» e «da mille a 12mila quelli in pneumologia». Un sassolino Gallera se lo sfila anche rispetto all’inchiesta giudiziaria sull’ospedale in Fiera, che giudica alla stregua di «una vicenda paradossale». E puntualizza che «se la curva dei contagi non fosse scesa» e «non avessimo allestito quell’ospedale, oggi saremmo attaccati».
«Contro la Lombardia è in atto una campagna d’odio»
È proprio questa mancanza di corretta informazione che porta l’assessore a parlare di «campagna orchestrata artatamente» ai danni della Lombardia. «Questa vicenda – rivela – mi ha segnato». Per Gallera, le colpe sono semmai dello Stato, che ha lesinato aiuti sul materiale per fronteggiare la pandemia. «Non arrivava nulla», accusa. E quando arrivava qualcosa, non serviva. Come le mascherine. «Quelle arrivate qui da noi non erano omologate». Operazione-verità anche sui 600mila tamponi effettuati. «Siamo la regione che ne ha fatti di più», assicura. Insomma la Lombardia non ci sta a salire sul banco degli imputati. Le relazioni istituzionali con il governo restano tesissime. Fanno eccezione il ministro Speranza e il viceministro Sileri. Con loro e solo con loro, fa sapere Gallera, i rapporti sono «molto buoni».