Conte e Casalino occupano i giornali: 6 interviste fotocopia per non precipitare
L’aria che tira non è buona, dopo la contestazione di piazza di ieri e i sondaggi non felicissimi su un eventuale partito del premier Conte. Ed ecco che scatta la controffensiva mediatica guidata da Rocco Casalino: interviste in “esclusiva”, si fa per dire, sui principali quotidiani italiani.
Ben sei, con domande (ma soprattutto risposte) fotocopia: Corriere, Repubblica, Stampa, Messaggero, Sole 24 Ore ed ovviamente il giornale amico del giaguaro, Il Fatto Quotidiano. Un tripudio di promesse e parole, quelle di Conte, dagli Stati generali al Family Act, dall’inchiesta sulle zone rosse della Lombardia al suo futuro impegno politico.
Parole in stile “bulgaro” di Conte
Si inizia con un colloquio “riservato” sul Corriere della Sera con Massimo Franco, al quale Conte, “a fine giornata, parlando al telefono dalla sua auto, sembra più tranquillo”. “Un filo di inquietudine, tuttavia, deve averlo attraversato quando l’altroieri ha registrato le reazioni di alcuni suoi ministri. Quello scambio a muso duro a Palazzo Chigi rimane sullo sfondo come testimonianza di un rapporto soggetto ad alto e bassi che riflette quelli tra le forze della coalizione: in particolare tra M5S e Pd, divisi sull’Europa soprattutto”, scrive Franco, che poi affida a Conte la difesa.
«La verità è che quando si arriva alla sostanza delle cose, asciugandole dalle polemiche, ci si rende conto che questa maggioranza è composta da partiti responsabili, che capiscono bene quali siano le priorità del Paese. Il clima è migliore di quello che sembra…”. I temi trattati sono gli stessi, le risposte pre, ma i giornali titolano in modo diverso.
L’inchiesta che “non mi preoccupa”
“Non temo affatto di essere indagato” perché ho agito in scienza e coscienza. Mi sono subito messo doverosamente a disposizione dei magistrati per informarli sulle circostanze di cui sono a conoscenza”. E’ il Premier Giuseppe Conte, in un’intervista pubblicata oggi su La Repubblica, a rispondere così alla domanda su possibili timori di finire indagato per epidemia colposa dopo il colloquio con i Pm nell’ambito dell’inchiesta sulla mancata istituzione della zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro.
Sul partito personale, invece, alla Stampa Conte confida: “Io sono qui non per interessi personali, per coltivare un mio partito e favorire amici e conoscenti, ma per questo servizio. Un incarico che ha assunto un rilievo gravoso per l’emergenza. Sarebbe folle dedicare anche solo un millesimo di energia a questi pensieri”. Quindi, al Messaggero, il premier rivela: “Dobbiamo programmare un rilancio del Paese con riforme di ampio respiro da cui nascerà poi il contenuto del Recovery plan nazionale: progetti d’investimento che chiederemo all’Europa di finanziare con il Recovery Fund”.
Idem al Sole 24Ore: “Quello che serve ora al Paese è un vero e proprio Piano di rilancio” perchè “abbiamo il dovere e la responsabilità di recuperare una visione strategica”. Infine, il Fatto Quotidiano, a cui Conte, ovviamente, affida la difesa giudiziaria: “Su Alzano rifarei tutto…”. Con la benedizione di Travaglio.