Conte stia attento con i magistrati. Non si potrà permettere arroganza
Ai magistrati di Bergamo Conte non potrà rivolgersi come ai giornalisti: “Quando avrete le mie responsabilità deciderete voi”. Se si azzarda lo ammanettano direttamente a Palazzo Chigi. L’arroganza non paga più, soprattutto da quando non si può più sperare in qualche aiutino modello Palamara.
Gli inquirenti lombardi si preparano a scendere a Roma dopo aver scartabellato tutte le carte dell’inchiesta sul reato di epidemia colposa. Conte sarà ascoltato come persona informata sui fatti, per ora. Idem per il ministro della Salute Speranza e per quella dell’Interno Lamorgese.
I magistrati da Conte: e dovrà dire la verità
Il premier sognava i riflettori degli stati generali dell’economia. Dovrà sopportare quelli più fastidiosi degli inquirenti. Perché non si può più farfugliare con l’articolo 32 della legge di riforma sanitaria del 1978. Che non c’entra nulla con una pandemia.
Caro secolo D’Italia sei sempre pronto ad imbrogliare le carte ed ad esprimerti in modo non veritiero, guarda che alla fine le bugie hanno le gambe corte
Ci sentiamo domani
vedrete che il governo con la scusa di salvaguardare medici e infermieri si sbrigherà a firmare uno scudo penale per coloro che hanno gestito la pandemia e guarda caso proprio quando il capo del governo e suoi due ministri saranno sentiti dai magistrati.