Coronavirus, gli scenari possibili da domani: il punto dell’Aifa su nuova ondata, farmaci e vaccino
Coronavirus, l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) è in campo fin dal primo minuto. Con lealtà e ottimismo, ha analizzato dati su contagi e possibili rimedi, dai farmaci utilizzati in contrasto al virus fino al monitoraggio degli studi sul vaccino. Anche per questo, con grande schiettezza e lealtà, intervistato da Il Giornale il dirigente dell’Agenzia, Francesco Trotta, spiega al quotidiano milanese risvolti sull’epidemia e annuncia scenari possibili partendo dal presupposto che: «Non abbiamo ancora molta esperienza su questo virus e quindi non sappiamo se ci sarà una seconda ondata. E nemmeno quando ci sarà». Ma, al tempo stesso aggiunge anche: «all’inizio del prossimo anno arriveremo ad ottenere i primi consistenti risultati sull’uomo, sui candidati vaccini attualmente in fase di sperimentazione».
Coronavirus, l’Aifa delinea gli scenari possibili su virus e epidemia
Dunque, dopo aver analizzato lo stato dell’arte su quelli che sono i farmaci fin qui utilizzati nelle terapie di contrasto al Covid-19, Trotta tira le somme e, se da un lato si dichiara cauto sul ricorso alla idrossiclorochina – è importante sottolineare che gli studi clinici autorizzati in Italia sono diversi e stanno proseguendo -, dall’altro sottolinea che se «l’idrossicolorochina non è efficace, nemmeno nella fase precoce della malattia, comunque con l’aumentare dei pazienti esposti alla molecola, aumenta la frequenza degli effetti avversi noti a carico di questo trattamento».
Il punto sui farmaci più efficaci nella lotta al coronavirus
Ma allora, chiede Il Giornale, quali sono attualmente i farmaci più efficaci nella lotta al coronavirus? Anche in questo caso la risposta è chiara: «Sono tanti. L’Agenzia ha promosso l’avvio di numerosi test clinici, che si possono consultare sul sito. Gli studi iniziati su circa 20 molecole diverse sono in corso e al momento le evidenze si concentrano sul farmaco Remdesivir. È un antivirale che ha dimostrato un beneficio, seppur limitato»…
Coronavirus, l’Aifa sulla terapia del plasma iperimmune
E parlando di terapie di contrasto al coronavirus, non si può eludere la domanda sulla procedura del plasma iperimmune. A che punto è la sperimentazione? E soprattutto, cosa ne pensa l’Aifa? E affrontando un nodo cruciale della questione, osteggiata e boicottata in un primo momento, Trotta replica e conclude: «È stato chiesto all’Agenzia di dare il suo contributo alla promozione di questo studio in collaborazione con gli altri enti nazionali e strutture territoriali. È un protocollo approvato di recente e ora siamo nella fase di inizio dello studio clinico».
La sperimentazione ancora in corso
«Sono coinvolte diverse decine di centri su tutto il territorio nazionale. Si tratta di centri clinici e trasfusionali, che arruolano i pazienti all’interno di questa sperimentazione. Lasciamo che lo studio sia completato e valuteremo gli esiti che arriveranno da questo lavoro per capire se il plasma iperimmune è un’opzione terapeutica valida ed efficace per il trattamento dei pazienti che presentano l’infezione da Sars-Cov-2».