Dilettanti allo sbaraglio: record di gaffe del governo Conte, ma c’è poco da ridere
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Un presidente del Consiglio privo di senso delle istituzioni che lui dovrebbe in ogni caso salvaguardare, dice che “un pezzo di Stato sta remando contro il governo” ed attacca Confindustria ed il suo presidente, che non gli sta facendo sconti sui suoi annunci non seguiti dei fatti, affermando che “quando c’è un nuovo insediamento, c’è una certa ansia di prestazione”.
Un ministro della giustizia che vede dimettersi e scappare una parte consistente del suo gabinetto e del suo staff al ministero; e che quanto a sciocchezze ha preso il posto di Toninelli il primo passo falso istituzionale lo fece lo scorso novembre, quando chiamò “azzeccagarbugli” gli avvocati italiani, scatenandoli.
Poi la gaffe sulla differenza tra reato doloso e reato colposo. «Quando del reato non si riesce a dimostrare il dolo e quindi diventa un reato colposo, ha termini di prescrizione molto più bassi», disse a Porta a Porta, beccandosi ironie e accuse sempre dagli avvocati italiani. Poi aveva detto, sempre in difesa della riforma sulla prescrizione, che “in carcere non vanno gli innocenti”, suscitando l’ira, tra gli altri, della figlia di Enzo Tortora. Per non parlare delle rivelazioni di Di Matteo sui veti alla sua nomina al Dap e la scarcerazione di decine di mafiosi.
Ed ancora un ministro dell’istruzione che, oltre ad emanare provvedimenti che dopo qualche giorno lei stessa revoca, non parla correttamente nemmeno l’italiano(plexiglass invece di plexiglas) ed utilizza citazioni inappropriate del tipo “gli studenti non sono imbuti da riempire”, salvo poi affrettarsi a chiarire che “L’imbuto di Norimberga è una metafora sull’apprendimento molto nota nel mondo della scuola: uno studente a cui vengono ‘versate’ nozioni in testa attraverso un imbuto. L’apprendimento non funziona cosi”.
Anche Luigi Di Maio, congiuntivi sbagliati e inglese maccheronico a parte, si è segnalato per le sue gaffe fin dai tempi del governo con la Lega, quando disse che il corpo umano “è composto al 90% d’acqua” a quando denunciò l’esistenza della “lobby dei malati di cancro” , poi collocò in Venezuela il dittatore (cileno) Pinochet, chiamò a più riprese “Ping” il presidente cinese (il nome è Xi Jinping), parlò della Russia come paese del Mediterraneo per poi parlare della “tradizione democratica millenaria” riferendosi alla Francia (che però è stata una monarchia assoluta fino alla rivoluzione francese del 1789).
Ed ancora la ministra dell’innovazione che dice che “In settanta giorni non sviluppa un’app nemmeno Dio” riferendosi ai 6 giorni della creazione dell’universo da parte del Padreterno.
Quello del lavoro poi che ha preteso una sanatoria, che per altro l’ha fatta commuovere fino alle lacrime, per 600 mila extracomunitari che sarebbero stati necessari alla nostra agricoltura, mentre hanno fatto domanda solo 9500 e tutti gli altri vagano in Italia senza lavoro e senza fissa dimora. E chi sa poi come vivono attualmente.
Francesco Boccia, invece, confuse i cacciabombardieri F35, prendendoli per elicotteri: «In sostanza non si tratta di fare guerre, con gli elicotteri si spengono incendi, trasportano malati, salvano vite umane #F35», disse, mentre il ministro dell’Ambiente, Costa, nel periodo del coronavirus, disse che le mascherine e i guanti andavano gettati nella plastica. Falso. Vanno nell’indifferenziato. Ma se non lo sa il ministro dell’Ambiente… L’ultima gaffe, in ordine di tempo, l’altro giorno, è stata quella del vice ministro delle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri. Il grillino, in occasione della presentazione del programma di rilancio dello scalo portuale di Porto Empedocle, ha detto:”Ho visto che c’è una nave ormeggiata, questo significa che arrivano turisti e che ci sono prospettive”. Qualcuno gli ha fatto notare che quella nave non ospitava turisti, ma migranti messi in quarantena…
E poi in questa nuova ondata di ignoranti vi sono manager come il “mitico” Tridico, il cui livello è adeguato a quello del partito che lo ha segnalato e nominato all’INPS come presidente all’inizio della pandemia, quando la gente già era scossa ed aveva paura del virus, annunciò “urbi et orbi” che a giugno non ci sarebbero più stati soldi per pagare le pensioni gettando nel panico milioni di persone anziane e poi addossò alle disfunzioni del sistema informatico dell’Istituto previdenziale il mancato pagamento dei vari bonus. Un burocrate che non riesce ancora ad erogare la Cassa integrazione a milioni di lavoratori, dando la colpa alle Regioni (al 19/06/2020 ne mancano all’appello ancora un milione di CIG) ed, infine, recentemente offende le imprese italiane “che potrebbero ripartire, magari al 50%, e grazie agli aiuti di Stato preferiscono non farlo. Per pigrizia, per opportunismo, magari sperando che passi la piena e il mercato riparta come prima. In alcuni settori ci possono anche essere imprenditori che non affrontano le difficoltà della riapertura “tanto c’è lo Stato” che paga l’80% della busta paga. Adesso basta scrivere Covid e noi paghiamo, senza controlli, senza burocrazia, senza sindacati; dal mio punto di osservazione, vedo un Paese con molte zone grige. C’è ancora tanto lavoro in nero, c’è moltissimo lavoro in “grigio”. Generando con queste assurde e scriteriate parole le proteste di tutte le associazioni di categoria imprenditoriali.
In altri tempi, tanto per intenderci quelli della Prima Repubblica, ma anche quelli della Seconda, dopo il primo errore non il governo, ma il solo Ministro del Lavoro lo avrebbe messo alla porta su due piedi, se non lo avrebbe preso a calci nel sedere addirittura. Ed invece nello stesso giorno, che tutta la stampa parlava di milioni di persone che non avevano visto una lira di cassa integrazione, il Ministro competente, Nunzia Catalfo, con questo presidente, ha detto che solo 123.524 persone restano da pagare, non conteggiando tutte le centinaia di migliaia che hanno visto qualcosa solo perché gli imprenditori hanno anticipato a loro spese la CIG.
Potremmo continuare all’infinto e ci sarebbe da fare un florilegio di tutte le fesserie che abbiamo ascoltato in questi ultimi tempi. Ma bastano queste poche note perché si dia una valutazione complessiva di questa nuova classe dirigente politica. Una vera e propria armata brancaleone incompetente ed inadeguata. Come dire dilettanti allo sbaraglio che si dilettano a fare passerella come agli “Stati Generali dell’Economia”.