E’ morto lo scrittore Jean Raspail. Trent’anni prima della Fallaci lanciò l’allarme sull’invasione dei migranti

14 Giu 2020 10:47 - di Vittoria Belmonte

E’ morto lo scrittore, giornalista, etnologo ed esploratore francese Jean Raspail, autore nel 1973 di “Il campo dei santi”, romanzo apocalittico sulla Francia del 2050 di fronte al massiccio arrivo di migranti in Costa Azzurra. Aveva 94 anni.

Raspail era un romantico, ecologista, utopico

L’annuncio della scomparsa l’ha dato il quotidiano parigino “Le Figaro“, sottolineando che Raspail è stato autore adorato e maledetto. Tuttavia “ha segnato l’universo della letteratura francese del XX secolo: era un essere ostinato, orgoglioso delle sue posizioni, della sua fede cattolica e del suo attaccamento alla monarchia; un ecologista realista, utopico e avventuriero, un romantico”.

Trent’ anni dedicati alle esplorazioni

Nato a Chemillé-sur-Dême il 5 luglio 1925, Raspail ha dedicato 30 anni alle avventure e alle esplorazioni intorno al mondo (dalla Patagonia all’Alaska, dalle Antille alle Ande peruviane), raccontando nei suoi primi libri di terre desolate. Nel 1981 con “Moi, Antoine de Tounens, roi de Patagonie” ha vinto il Grand Prix de l’Académie Française. Sei anni dopo  SugarCo ha pubblicato in Italia “I nomadi del mare”, autentico bestseller in Francia, rimasto a lungo nei primi posti nelle classifiche delle vendite e ricevendo il Prix Chateaubriand. Nel 1996 si è aggiudicato il Prix Prince Pierre de Monaco e il Prix Maisons de la Presse con il romanzo “L’anello del pescatore“, pubblicato in Italia nel 2009 da CasadeiLibri.

“Il campo dei santi”: la profezia sui migranti prima di Fallaci e Houllebecq

Quando apparve nel 1973 per i tipi dell’editore Laffont di Parigi “Il campo dei santi” turbò l’opinione pubblica francese, accolto tra polemiche e apprezzamenti. Parve una specie di opera fantascientifica, immaginando in India uno strano profeta che incita i suoi compatrioti a rifiutare la miseria per dirigersi in massa verso il benessere, cioè verso l’Europa: impossessatisi di una flotta di carrette del mare, i suoi seguaci sbarcano pacificamente sulle coste della Francia e in tanti si prodigano per accoglierli tutti. In Italia “Il campo dei santi” è un romanzo quasi clandestino, con l’unica traduzione disponibile pubblicata nel 1998 dalle Edizioni di Ar di Franco Freda. In Francia si calcola che abbia venduto oltre mezzo milione di copie.

Ne “L’anello del re Pescatore” preveggenza sui Papi

Jean Raspail ha vinto anche il Grand Prix roman della Ville de Paris nel 1992 con il romanzo “Sire“; il Premio Audiberti nel 1999 con “Hurrah Zara!” e il Prix littéraire de l’Armée de Terre – Erwan Bergot nel 2006.  “L’anello del pescatore“, uscito in Francia nel 1995, appare per certi aspetti inquietantemente preveggente: narra le vicende dei successori dell’antipapa Pedro de Luna e, in particolare, del suo ultimo erede Benedetto il quale, ormai in miseria, avrebbe incontrato papa Wojtyla e sarebbe poi morto a Roma.

Il cordoglio di Marine Le Pen

“Jean Raspail ci ha lasciati. E’ un’immensa perdita per la nostra famiglia nazionale”. A scriverlo, su Twitter, è la leader di Rassemblement Nationale Marine Le Pen, commentando la notizia della morte del 94enne scrittore e giornalista. “Bisogna (ri)leggere I’Il Campo dei Santi’ che oltre ad evocare con scrittura talentuosa i pericoli migratori, aveva, molto prima di Soumission, descritto impietosamente la sottomissione delle nostre élite”, conclude, alludendo al romanzo con cui nel 1973 Raspail immaginava una Francia del 2050 di fronte all’arrivo massiccio di migranti in Costa Azzurra.

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