“Le Ong fanno i taxi del Mediterraneo, lo Stato ci aiuti”: il grido disperato del sindaco di Porto Empedocle

22 Giu 2020 14:45 - di Lorenza Mariani
Migranti e Ong foto Ansa

«Le navi delle Ong stanno facendo i taxi del Mediterraneo. È necessario che lo Stato e l’Europa ci aiutino a sostenere il peso dell’accoglienza perché tutti i migranti, sia quelli sbarcati a Lampedusa che quelli soccorsi in acque internazionali, passano da Porto Empedocle. Abbiamo bisogno di aiuto». A dirlo all’Adnkronos è il sindaco della cittadina dell’Agrigentino, la pentastellata Ida Carmina, dopo l’arrivo dei 211 migranti tratti in salvo dalla Sea Watch e trasferiti sulla Moby Zazà. Nave a bordo della quale dovranno rimanere per 14 giorni in sorveglianza sanitaria. L’ok al trasferimento sulla “nave quarantena” è arrivato dopo l’esito del tampone, risultato negativo, su un migrante che presentava sintomi compatibili con quelli del Covid-19. Per Carmina sono state ore di apprensione… Nel frattempo, invece, La valletta e Tunisi dirottano i migranti al largo dei loro porti verso l’Italia: accollando a noi il peso d soccorso e accoglienza…

Migranti, le Ong fanno i taxi del Mediterraneo

«Abbiamo tirato un sospiro di sollievo», dice adesso il primo cittadino. Poi aggiunge: «Se fosse stato positivo, con 211 persone a bordo, avremmo rischiato di avere un grosso focolaio. Una situazione gravissima». Intanto, in calendario per mercoledì, è previsto che a Porto Empedocle arrivi una delegazione del Comitato parlamentare di controllo su Schengen, per incontrare rappresentanti istituzionali, delle forze dell’ordine e della Capitaneria di porto competenti per accoglienza. Vigilanza e aspetto sanitario. «Mi chiedo come sia possibile conciliare i divieti di assembramento che hanno impedito persino lo svolgimento delle processioni con centinaia di migranti stipati su una nave. Ammassati gli uni sugli altri in condizioni terribili», dice. Tra i 211 soccorsi dalla ong c’erano anche donne e minori. Da tempo il sindaco chiede aiuto per fronteggiare una situazione “esplosiva”.

Il grido disperato del sindaco di Porto Empedocle

«L’emergenza coronavirus ha esasperato una situazione già grave – ammette –. Il timore è che l’esasperazione sociale, la rabbia possa esplodere.  I miei concittadini hanno fatto tanti sacrifici per fermare il contagio. Hanno rispettato le regole e chiuso le loro attività per mesi. Adesso in tanti vivono una gravissima difficoltà economica», denuncia Carmina, che nei giorni scorsi è stata aggredita da un cittadino, ma non ha presentato denuncia. «Lo capisco perfettamente. Lo ripeto: abbiamo bisogno di aiuto, oggi più di ieri. Perché c’è una grande esasperazione sociale», conclude. E su entrambe i fronti…

Commenti

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  • fazio 23 Giugno 2020

    prima non eravate tutti contro Salvini.
    Chi è causa del suo mal pianga se stesso.